Documento programmatico di Bilancio 2022 e bonus casa

Il Documento programmatico di Bilancio contiene tante novità sui Bonus Casa: in particolare si parla delle proroghe del Superbonus 110%, Bonus Ristrutturazioni, Facciate ed Ecobonus.

Il Consiglio dei Ministri ha approvato il Documento programmatico di Bilancio (Dpb) che anticipa la Legge di Bilancio 2022. Il testo verrà inviato ora alla Commissione UE che dovrà dare il suo lasciapassare sulle risorse previste e relative misure a sostegno dell’Italia. All’interno del documento si parla di pensioni, fisco, ammortizzatori sociali e naturalmente non mancano i capitoli dedicati ai Bonus Casa. Le agevolazioni hanno permesso la ripresa del settore edilizio, fortemente danneggiato dalla pandemia, ma allo stesso tempo sono molto costose, quindi il Governo ha fatto più volte intendere che l’idea di finanziare interventi edilizi rimane, ma l’impianto attuale dovrà essere messo in discussione. Con il Dpb si traccia un quadro molto più chiaro sul futuro delle agevolazioni.

Ancor prima dell’approvazione del Dpb, il Governo era intervenuto a proposito delle Detrazioni Casa e nel documento ci sono alcune conferme. Innanzitutto, viene citato il Bonus Facciate che non verrà rinnovato nel 2022 ma scadrà il 31 dicembre 2021. L’agevolazione permette di avere una detrazione del 90% sul rifacimento della superficie esterna di un edificio, inclusa la tinteggiatura.

La proroga, invece, sarà concessa al Bonus Ristrutturazioni e all’Ecobonus, che permettono di avere una detrazione rispettivamente del 50% e 65% della spesa. Dal 1° gennaio 2022 rientreranno nell’agevolazione per le ristrutturazioni anche gli interventi che prima erano ammessi per il bonus facciate, in tal modo anche per quel range di lavori si potrà comunque avere uno sconto.

Il Superbonus 110% è la maxi-agevolazione rivolta all’efficientamento energetico, quella su cui scommette maggiormente il Governo da sempre. Infatti, aveva addirittura attivato una CILA semplificata per ridurre i tempi legati alle procedure. Naturalmente, dopo tanta fatica, non si può certo bloccare tutto al 31 dicembre 2021. Si è quindi parlato di una proroga al 2023 del Superbonus 110% confermata da Documento programmatico di Bilancio, che ha aggiunto ulteriori tasselli.

La novità è che il bonus sarà selettivo, significa che sarà prorogato solo per particolari tipi di immobili: condomini e istituti autonomi case popolari (Iacp). Non sarà rinnovato per villette e altri tipologie di immobili, come quelli unifamiliari, che comunque potranno godere del bonus fino al 2022. Bisognerà capire se sarà prorogato indistintamente per tutti gli immobili fino al 31 dicembre 2022 oppure se varrà ancora la regola attuale. Ad oggi, il Superbonus 110% è valido per gli immobili fino al 31 dicembre 2022 solo nel caso in cui nei precedenti sei mesi si sia raggiunto il 60% degli interventi preventivati.

Per capire meglio come si evolverà la situazione, occorre attendere il Disegno della Legge di Bilancio 2022 che dovrà essere presentato entro ottobre, ma soprattutto la vera e propria Manovra che invece scatterà dal 1° gennaio 2022.

Parlando di manovra e di fine anno è opportuno notare che il Natale 2021 rischia di essere il più “salato” degli ultimi anni sul fronte di prezzi e tariffe, e potrebbe costare agli italiani, a parità di consumi rispetto al periodo pre-pandemia (2019), quasi 1,4 miliardi di euro in più. A lanciare l’allarme sul caro Natale è il Codacons, che ha realizzato uno studio per verificare come le tensioni nel settore dell’energia, dei carburanti e delle materie prime potrebbero ripercuotersi sulle spese delle famiglie legate alle prossime festività.

Per quanto riguarda il settore alimentare nelle ultime settimane produttori e distributori hanno lanciato allarmi circa i rincari dei prezzi delle materie prime (farine, oli, burro, ecc.) che potrebbero determinare incrementi dei listini al dettaglio per una moltitudine di prodotti trasformati (solo i produttori di panettoni nei giorni scorsi hanno parlato di un rincaro dei loro prodotti del +20 per cento).

A tali allarmi si aggiunge l’emergenza energia, con le tariffe di luce e gas che a partire da ottobre hanno subito un incremento rispettivamente del +29,8% e del +14,4% determinando maggiori costi a carico di industrie e imprese.

Il Codacons ha già denunciato che i fondi del governo contro il caro bollette sono decisamente insufficienti.  Il fondo da 2 miliardi di euro per contrastare l’aumento delle bollette nel 2022 previsto dal Governo e inserito nella tabella del Dpb è per il Codacons inadeguato e non basterà ad evitare una nuova stangata sulle bollette di luce e gas degli italiani.

“Negli ultimi 6 mesi e per effetto degli aggiornamenti trimestrali delle tariffe il gas ha subito un rincaro complessivo del +42,6%, mentre l’elettricità è aumentata del +31,9% – spiega il presidente Carlo Rienzi – Aumenti che si sono registrati nonostante il Governo abbia messo in campo 1,2 miliardi di euro a giugno e oltre 3 miliardi di euro a settembre per contenere l’incremento delle bollette energetiche. Per tale motivo il fondo da 2 miliardi di euro per il 2022 che dovrebbe essere stanziato con la Manovra non basterà a salvare le tasche degli italiani, e potrà a malapena limare i rincari tariffari e la conseguente stangata che si abbatterà sulle famiglie, come sostenuto anche da Arera che  ha parlato di una chiara “tendenza a ulteriori rialzi dei prezzi dell’energia nell’immediato futuro”.

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