E’ il valore dell’accreditamento UNESCO il tema del quinto convegno annuale “Dolomiti”, organizzato dalla Provincia autonoma attraverso la tsm|step Scuola per il governo del territorio e del paesaggio con il patrocinio della Fondazione Dolomiti UNESCO. L’edizione del 2015 “Un patrimonio mondiale in casa nostra” si è svolta stamane in Sala Belli, nella sede della Provincia. Obiettivo del convegno è stata la riflessione sulle potenzialità degli effetti del riconoscimento UNESCO al Bene naturale Dolomiti, e sui vincoli e le possibilità di valorizzazione. Due sessioni che si sono concluse con una Tavola Rotonda. Nella seconda sessione sono stati presentati i risultati della ricerca “L’accreditamento Dolomiti UNESCO. Percezioni, significati e potenzialità tra presente e futuro” realizzata dagli allievi della seconda edizione del Master World Natural Heritage Management. Anche per questo il tema del convegno era dedicato al patrimonio naturale in casa nostra. I territori vanno guardati dal mondo, bisogna smettere di guardarli solo dal luogo dove si vie. Il presente ha un cuore antico e solo se siamo capaci di connetterlo con la contemporaneità abbiamo un futuro. Che cos’è il riconoscimento? Dobbiamo ricorrere ad Aristotele: è un mutamento da ignoranza a conoscenza. La Provincia autonoma ha fatto moltissimo perchè questo patrimonio giacente sia elevato, sia considerato, sia visto. Senza la natura, l’uomo non esisterebbe e, nonostante questo, ci si mette presuntuosamente al centro anche della natura. Il convegno è stata l’occasione di confronto tra i rappresentanti dei territori delle Dolomiti per capire quali possibilità di sviluppo economico e sociale si possono creare in futuro grazie all’accreditamento. Alla tavola rotonda dal titolo “Protagonisti nei territori dolomitici” hanno partecipato alcuni testimoni di esperienze significative in termini di innovazione espresse dai territori locali. Coordinati dal giornalista Gianpaolo Carbonetto, si sono confrontati Emanuele Montibeller di Arte Sella, Riccardo Felicetti di Pasta Felicetti e Marino De Santa di Legnolandia.
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