Saranno 43 le città che domani saranno interessate dalla mobilitazione degli studenti, che si muoveranno con assemblee, flash mob, iniziative e manifestazioni in vista del 17 novembre, grande giornata di protesta internazionale per il diritto allo studio. Il tema rete degli studenti e Unione degli universitari intendono portare ”all’attenzione dell’opinione pubblica e della politica tutta è , prima di tutto, la drammatica situazione in cui versano l’edilizia scolastica, la sicurezza nelle scuole e il diritto allo studio universitario”. Secondo gli studenti, infatti, ”non è più tollerabile il silenzio assordante e la mancanza di piani e investimenti su questi temi da parte del Governo. Tre anni fa – ricordano rete e Udu – moriva sotto le macerie di una scuola a Rivoli un ragazzo, Vito Scafidi, da allora niente è stato fatto per la messa in sicurezza delle nostre scuole, nonostante la Gelmini si sia riempita la bocca con promesse come l’anagrafe nazionale sull’edilizia scolastica, di cui tutt’oggi non c’è nessuna traccia, e nonostante continui a parlare di ‘qualità, rigore e merito”’. ”Siamo ancora costretti – denunciano – a vivere in degli edifici fatiscenti, di cui uno su tre non è a norma, che sono stati costruiti tra il 1945 e il 1974 , in cui non solo viene messa a rischio continuamente la nostra sicurezza ma in cui è impossibile avere una didattica di qualità non essendoci laboratori, palestre, tecnologia, spazi dove fare assemblee e dibattiti. I casi di crollo in cui solo per casualità e fortuna nessuno si è fatto male, sono sempre più frequenti”.
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