Don Bosco 2000, CPR e rimpatri, Agostino Sella (Don Bosco 200): “Un sistema fallimentare e costoso”
Redazione
3 settimane fa
Politica
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Il rapporto di ActionAid, realizzato insieme all’Università di Bari, rivela le gravi inefficienze e gli alti costi dei Centri di Permanenza per i Rimpatri (CPR) in Italia. Nel 2023, solo il 10% dei migranti detenuti nei CPR con provvedimenti di espulsione è stato effettivamente rimpatriato: su 28.347 persone, solo 2.987 hanno lasciato il Paese. A fronte di questi numeri, il sistema ha comportato una spesa di 39 milioni di euro in due anni, con un costo per detenuto che sfiora i 29.000 euro. |
Oltre alle problematiche economiche, il rapporto denuncia le condizioni disumane nei CPR, caratterizzate da sovraffollamento e spazi invivibili. Eppure, nonostante l’evidente inefficacia di questa politica, si sta valutando la creazione di hotspot in Albania, come suggerito dal presidente del Consiglio Europeo, Charles Michel. |
Sull’argomento e sui dati del rapporto, interviene Agostino Sella, Presidente di Don Bosco 2000, con una nota. “Come Presidente di Don Bosco 2000, credo che sia assurdo investire in strutture detentive che dimostrano una palese inefficacia. Sarebbe molto più utile destinare questi fondi a programmi di integrazione e sostegno, offrendo ai migranti opportunità per costruire una vita dignitosa in Italia. La politica dei rimpatri, oltre che ingiusta, è chiaramente fallimentare: ripensare il modello attuale è ormai imprescindibile.” |
“Don Bosco 2000, aggiunge Agostino Sella, ritiene inaccettabile investire risorse in un sistema che ha dimostrato il proprio fallimento e richiama la necessità di destinare i fondi a percorsi di integrazione e inclusione, offrendo ai migranti la possibilità di costruire una vita dignitosa in Italia. La strada per una gestione umana ed efficace dell’immigrazione passa attraverso la solidarietà, non la detenzione”. |
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