Con l’inizio del passaggio delle consegne , gli Stati Uniti stanno imboccando una strada pericolosa che potrebbe condurli verso verso un periodo di disfunzione politica che non ha precedenti nella storia. Molti potenziali nemici tenteranno di approfittare del caos che regna nel Paese. Tra questi sicuramente non si può annoverare la Cina che, anzi, spera di poter lavorare in modo costruttivo, con il nuovo Presidente Joe Biden. Bisogna però evidenziare che ci potrà essere sicuramente una collaborazione in tema di contrasto ai cambiamenti climatici, ma sul piano della competizione commerciale e tecnologica, riteniamo che anche con la futura amministrazione, permarranno distanze difficili da colmare. D’altro canto la Cina è troppo scaltra per non rimanere in attesa delle mosse di Biden. Così anche la Russia che durante le elezioni presidenziali del 2016, fece sentire la sua ingerenza, questa volta ha tenuto un atteggiamento molto cauto e un profilo basso. Il peso delle sanzioni commerciali pesano molto sul Cremlino, senza dimenticare che è attualmente impegnato in modo diverso, in Bielorussia, Ucraina, Siria, Libia e cerca di fare da paciere tra Armenia e Azerbaigian. Pertanto cerca di non irritare la nuova amministrazione americana. Nemmeno l’Iran ha interesse a inasprire lo scontro con il nemico di sempre, anzi spera che con Biden possa tessere le fila di una ripresa di nuove trattative commerciali. Ma se molti avversari degli Stati Uniti hanno decidere di stare a guardare e attendono le prime mosse del nuovo inquilino della Casa Bianca, la Corea del Nord non è annoverabile tra questi. Il leader nordcoreano Kim Jong, potrebbe pensare che i prossimi mesi potrebbero essere l’occasione giusta per riprendere i suoi lanci missilistici e ricordare a Biden che il suo Paese merita un ruolo centrale nella politica estera Usa. Un altro Paese che potrebbe non attendere, al pari della Corea del Nord, è la Turchia, soprattutto a causa della sua grave situazione economica. Non a caso il suo Presidente, Erdogan, ha assunto atteggiamenti sempre più aggressivi verso i Paesi confinanti, nel Mediterraneo orientale e nel Caucaso, suscitando le ire dell’UE, ma con la totale indifferenza di Donald Trump. Biden, invece, una volta insediato, potrebbe adottare la linea dell’UE e cercare di frenare l’aggressività dell’alleato turco. L’era Trump ha isolato molto gli Stati Uniti facendo raffreddare anche i rapporti con i tradizionali alleati, ma Joe Biden con la sua frase, dopo la vittoria ‘ gli Stati Uniti sono tornati’ fa ben sperare.
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