Aperto un fascicolo, a carico di ignoti, sul caso del sottosegretario alla giustizia Andrea Delmastro e del vicepresidente del Copasir Giovanni Donzelli. L’ipotesi di reato è rivelazione e utilizzazione del segreto d’ufficio, come si legge su Repubblica. In realtà, il fascicolo è stato aperto già sei giorni fa, dopo l’esposto presentato in procura dal parlamentare dei Verdi Angelo Bonelli, ma senza un reato iscritto. La vicenda è quella in cui è protagonista il deputato di Fratelli d’Italia, che alcuni giorni fa – il 31 gennaio scorso – è intervenuto alla Camera sul caso dell’anarchico Alfredo Cospito.
Il parlamentare ha puntato il dito contro la sinistra per la sua poca chiarezza sul tema Cospito e 41 bis, facendo riferimento soprattutto alla visita del 12 gennaio da parte di quattro deputati dem a Cospito. Nell’attaccare la sinistra, Donzelli ha citato colloqui in carcere avvenuti tra l’anarchico e alcuni boss della mafia.
Ora, secondo il Pd, il contenuto di questi colloqui farebbe parte di alcune intercettazioni trascritte in documenti riservati e non a disposizione dei parlamentari. Di qui la richiesta dei dem sulle dimissioni di Donzelli. Il leader del M5s Giuseppe Conte ha invece chiesto le dimissioni sia di Donzelli sia di Delmastro. La maggioranza di governo difende entrambi e ritiene non ci siano i presupposti per le dimissioni.
Sul caso Delmastro-Donzelli le opposizioni puntano ad andare avanti compatte, presentando una mozione di censura unica che porti la firma di tutti, anche in ordine alfabetico, perché non ci sia la corsa a chi arriva prima. Tutti insieme, questa è la strada da seguire. Per mostrare al governo compattezza e creare, all’interno della maggioranza, “almeno qualche imbarazzo”. P
Inizialmente, a quanto si apprende, c’era da capire se procedere con una mozione di sfiducia o con una mozione di censura; compreso poi che la strada percorribile era solo la seconda, la richiesta avanzata da più esponenti dell’opposizione è stata di far prevalere l’unità, di intenti e tempi, anche se poi qualche balzo in avanti c’è stato ed è targato M5S, che ha anticipato i tempi (“bruciato i tempi”, secondo alcuni) della propria mozione. Questo, però, “non precluderà l’intento e le mozioni credo che diventeranno una sola, ci sono le condizioni perché questo avvenga”.
Cosa comporterà la mozione di censura? Si tratta di un atto puramente politico, dovrebbe poi essere il presidente Meloni a chiedere un passo indietro agli interessati, e potrebbe giocarsi la carta di togliere le deleghe al Dap a Delmastro. “E’ una possibilità”, dicono. “Ma vogliamo almeno creare un qualche imbarazzo nella maggioranza, essendo le mozioni di censura solitamente a voto segreto o voto elettronico segreto, riguardando valutazioni sulle persone”.