Due anni e mezzo di stop per essersi presentato ai test antidoping con un pene finto, che conteneva urina ‘pulita’. E’ la storia di Devis Licciardi, il mezzofondista lombardo che voleva giustificarsi spiegando che era stata la fidanzata Maria Malpetti a rimediargli il finto pene, con l’obiettivo, a suo dire, di mettere in evidenza l’inefficienza dei controlli antidoping in Italia. Per tale motivo la Procura del Coni ha chiesto 30 mesi di squalifica per Licciardi e due d’inibizione per la fidanzata.
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