Appena ritornato alla Casa Bianca, Donald Trumpha già impostato la politica internazionale americana del 2018. Oltre alla Corea del Nord, di cui ha approvato l’apertura al dialogo con la Corea del Sud, il presidente americano ha preso di mira l’Iran e il Pakistan. Ieri ha twittato che finalmente i cittadini iraniani si “stanno ribellando al regime brutale e corrotto dell’Iran”, commentando la più grande protesta nel Paese dal 2009. Già lunedì Trump aveva detto che “questo è il momento del cambiamento”, facendo riferimento agli scontri in cui sono morte nove persone. Intanto l’ambasciatore americano alle Nazioni Unite ha chiesto una riunione straordinaria del consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite e del consiglio dei diritti umani, per capire cosa sta succedendo a Teheran. L’amministrazione Trump ha già diversi obiettivi di politica estera per il 2018: le tensioni con la Russia e la Cina, la Corea del Nord, il terrorismo islamico. Ma Trump ha aggiunto alla lista anche il Pakistan, per molti anni alleato degli Stati Uniti, accusato da Washington di sostenere i gruppi terroristici. “Non ci hanno dato altro che bugie e imbrogli, credendo che i nostri leader sono stupidi”, ha scritto Trump su Twitter, aggiungendo che negli ultimi 15 anni ha ricevuto 33 miliardi di dollari in aiuti economici. Proprio all’inizio della settimana Haley ha bloccato 255 milioni di dollari in aiuti al Pakistan.
Trump si è presentato alle elezioni presidenziali promettendo un minore intervento attivo degli Stati Uniti nel mondo rispetto ai suoi predecessori. Inoltre la sua squadra ha sempre avuto importanti carenze dal punto di vista della gestione delle relazioni estere, cosa che aveva messo in allarme molti analisti e gli alleati. A dicembre Trump ha voluto dare una spinta alla politica estera americana, mettendo alle strette la Corea del Nord, annunciando lo spostamento dell’ambasciata americana in Israele da Tel Aviv a Gerusalemme. E adesso sembra che con il Pakistan e con l’Iran voglia fare un altro passo in avanti nella sua agenda internazionale.