Nei primi due anni che seguono la morte di un figlio, il rischio che la madre muoia aumenta del 133%. Lo dimostra uno studio americano dell’università di Notre dame, pubblicato sulla rivista ‘Economics and Human Biology’. Analizzando un campione di quasi 70mila madri tra i 20 e 50 anni per nove anni, i ricercatori hanno tracciato la mortalità dei figli, anche dopo che lasciano la famiglia, e scoperto che l’aumento di mortalità è concentrato nei primi due anni che seguono la morte del figlio, indipendentemente dalla sua età al momento della morte. Non sembrano influire nemmeno altri fattori, come il reddito, l’istruzione materna, la dimensione della famiglia, il sesso del figlio o la causa di morte. Il campione di madri studiate era composto per l’84% da donne sposate, bianche (87%) e non ispaniche (91%). Poco più della metà aveva tra i 20 e 34 anni, circa la metà un diploma di scuola superiore, un terzo con laurea, mentre meno del 20% non aveva il diploma. In passato un altro studio, danese, aveva rilevato che i genitori dopo la perdita di un figlio avevano maggiore rischio di essere ricoverati per disordini psichiatrici, e che le madri sono più a rischio dei padri, ma questo americano è il primo studio di vaste dimensioni del genere e che analizza esclusivamente la mortalità materna.
(Ansa)
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