Una settimana prima delle festività natalizie scatterà il divieto di spostamento tra le Regioni, comprese quelle che si trovano in zona gialla. La restrizione, che dovrebbe partire il 18 o 19 dicembre, è compresa nel Dpcm Natale che entrerà in vigore dal venerdì 4 dicembre.
Prevale dunque la linea del rigore. Troppo alto il rischio di far risalire la curva dei contagi nel mese di dicembre, vanificando i risultati ottenuti a novembre e ripetendo, di conseguenza, l’errore della scorsa estate quando il “liberi tutti” generò assembramenti e diede il via alla seconda ondata.
La giornata chiave per questa nuova restrizione in vista delle festività natalizie sarà martedì 1 dicembre quando è previsto un confronto tra il Governo e i presidenti delle Regioni che premono, invece, per la libertà di spostamenti.
Potranno tornare dai parenti soltanto quelle persone che hanno la residenza in quella determinata abitazione o che possono rientrare al proprio domicilio.
Si potranno raggiungere le case di villeggiatura solo se si trovano in una zona gialla e si è residenti. Chi vuole muoversi verso le secondo case potrà farlo prima del blocco previsto per il 18 o 19 dicembre.
Non è da escludere che possano essere autorizzate quelle persone che devono raggiungere un familiare stretto che vive da solo.
Chi torna dall’estero dovrà rimanere in quarantena. Su questo aspetto è aperta una discussione a Bruxelles per uniformare tutti gli Stati dell’Unione Europea. L’ipotesi della quarantena obbligatoria potrebbe verificarsi solamente per quegli Stati che decidono di tenere aperti gli impianti sciistici (Austria e Svizzera in primis).
L’apertura dei negozi potrebbe essere prorogata fino alle 21. Si va verso la riapertura dei centri commerciali e dei grandi magazzini nel fine settimana “per favorire lo shopping natalizio.
Non ci saranno eccezioni sia alla vigilia di Natale che a quella di Capodanno. Il coprifuoco scatterà alle 22 e durerà fino alle 6. Circostanza questa che porterà all’anticipo delle messe natalizie.
Resteranno aperti fino alle 18 nelle zone gialle. Mentre in quelle arancioni e rosse è confermata la sospensione dell’attività (salvo l’asporto) per l’intera giornata.
Sarà consentito tra conviventi ma con la raccomandazione su un numero preciso di persone da invitare durante le festività natalizie (probabilmente massimo sei).
Il Piemonte passa dalla zona rossa a quella arancione e le strade di Torino si affollano, con veri e propri assembramenti. È bastato che i negozi rialzassero le serrande per vedere le vie del centro cittadino piene di gente e lunghe code sui marciapiedi, senza rispetto del distanziamento.
In via Lagrange molti clienti anche davanti ai bar per le consumazioni da asporto come non avveniva nelle scorse settimane. “Per noi è puro ossigeno” dicono i gestori di un negozio di abbigliamento in una traversa della centralissima via Roma. Tanti commercianti hanno riaperto con sconti e promozioni prolungando così il ‘Black Friday’ e attirando i clienti. “Approfitto degli sconti anche per gli acquisti di Natale, non si sa mai che richiudano tutto” spiega una signora in fila per entrare da ‘Kasanova’. “Questa mattina c’era gente già fuori ancora prima dell’apertura e nella prima mezz’ora abbiamo battuto molti scontrini e riempito buste”, confermano da ‘Zara’ in via Roma.
Milano e la Lombardia da oggi sono in zona arancione e sono tanti i milanesi che nel primo giorno di riapertura dei negozi hanno affollato le vie dello shopping per approfittare delle ultime offerte del Black Friday e per iniziare a fare qualche regalo di Natale. Non succedeva da settimane di vedere corso Vittorio Emanuele, l’arteria pedonale che costeggia il Duomo e dove si trova anche la Rinascente, piena di gente che passeggia con sacchetti e borse.
Anche la Calabria lascia la zona rossa di massime restrizioni anti-Covid. Dall’arancione al giallo passano invece Liguria e Sicilia, sempre per effetto dell’ordinanza del ministro della Salute Roberto Speranza, visti i dati del monitoraggio settimanale analizzati dalla Cabina di regia.
L’Italia cambia insomma di nuovo colore e con esso il grado di limitazioni dei cittadini e delle attività economiche nei diversi territori. Restano rosse Valle d’Aosta, Provincia autonoma di Bolzano, Toscana, Abruzzo e Campania; arancioni Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Marche, Umbria, Basilicata e Puglia; gialle Veneto, Provincia autonoma di Trento, Lazio, Molise e Sardegna.
Le decisioni sono effetto di un indice di trasmissibilità del virus (Rt) appena sopra la soglia di sicurezza di 1, ma con valori medi tra 1 e 1,25 nella maggior parte delle Regioni e Province autonome (nella settimana 4-17 novembre, calcolato su casi sintomatici).