“Per rilanciare la crescita servono le riforme strutturali, da tempo invocate e ancora inattuate”. Il governatore della Banca d’Italia, Mario Draghi, nel suo ultimo intervento pubblico prima di passare alla guida della Bce richiama la politica ad un cambio di rotta per realizzare uno sviluppo serio e duraturo del sistema Paese. “Un rilancio duraturo della crescita sostenibile – ha affermato Draghi nell’intervento alla Giornata mondiale del risparmio – passa soprattutto per le riforme strutturali da tempo invocate, in larga parte condivise ma tuttora inattuate”.
È necessario, ha sottolineato il governatore, “elevare la concorrenza nei mercati dei prodotti, in particolare nei servizi; costruire un contesto amministrativo e regolatorio più favorevole alle attività d’impresa; sospingere l’accumulazione di capitale fisico e umano; innalzare i livelli di partecipazione al mercato del lavoro”
Il futuro numero 1 della Bce sollecita quindi il governo italiano a “dare piena e rapida attuazione alla manovra di settembre, in particolare definendo e realizzando rapidamente il previsto programma di revisione della spesa pubblica”. Questo perché, spiega, nel nostro paese a pesare è “l’alto livello del debito pubblico, i dubbi sulle prospettive di crescita dell’economia, le incertezze e i ritardi con cui si provvede alla correzione degli squilibri e alle misure di rilancio della crescita”.
In questo contesto, sottolinea Draghi, la lettera d’intenti del governo Italiano all’Ue “è un passo importante, contiene un piano di riforme organiche dell’economia”. Adesso occorre però “farle con rapidità e con concretezza”. Per il Governatore saranno misure coraggiose e in questo contesto “occorrerà tutelare le fasce deboli che saranno toccate”.