Draghi a Zelensky: appoggio all’Ucraina nella Ue. Terzo round dei negoziati

Il presidente del Consiglio, Mario Draghi, ha avuto  un nuovo colloquio telefonico con il presidente ucraino Volodimir Zelensky. Nel corso del quale “ha riaffermato la volontà italiana di fornire sostegno e assistenza all’Ucraina”.

Zelensky, si legge, “ha ringraziato il Presidente Draghi per la sua vicinanza e per quella dell’Italia”. Draghi “ha condannato gli attacchi della Russia ai civili e alle infrastrutture nucleari e alla sua popolazione”. E ha anche ribadito come “l’Italia sostenga l’appartenenza dell’Ucraina alla famiglia europea”.

Il premier ha incontrato  a Bruxelles la presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen per parlare di immigrazione ed energia. Il piano energetico del governo prevede di ridurre la dipendenza italiana dalla Russia, diversificando nel minor tempo possibile le fonti di approvvigionamento nel rispetto degli impegni in tema di decarbonizzazione.

“L’Ue ha dato prova di straordinaria unità.

Siamo uniti nel rispondere all’appello del presidente Zelensky che ci ha chiesto aiuti finanziari, umanitari e militari.

Questa unità è la nostra principale forza ed è essenziale mantenerla” in aspetti come “l’accoglienza” degli ucraini e “la tutela energetica” di cittadini e imprese. Lo dice il premier Mario Draghi nella dichiarazione congiunta con la presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen prima del loro incontro a Bruxelles.

“L’Ue – sottolinea Draghi – ha dato prova di straordinaria unità. Siamo uniti nel rispondere all’appello del presidente Zelensky che ci ha chiesto aiuti finanziari, umanitari e militari. Questa unità è la nostra principale forza ed è essenziale mantenerla” in aspetti come “l’accoglienza” degli ucraini e “la tutela energetica” di cittadini e imprese. “Dobbiamo fare in modo – ha detto von der Leyen – che non ci siano scappatoie e che l’effetto delle sanzioni sia massimizzato. Le sanzioni in atto stanno davvero mordendo, vediamo le turbolenze sull’economia russa”. Ma considerata “l’evoluzione della situazione in Ucraina” e l’attacco “sconsiderato del Cremlino a cittadini, donne, bambini, uomini, naturalmente stiamo lavorando anche su ulteriori sanzioni”.

LA DICHIARAZIONE

“Nei giorni scorsi – ha detto Draghi – il Comitato per la sicurezza finanziaria del Ministero dell’Economia ha approvato importanti provvedimenti di congelamento di beni nei confronti di oligarchi russi, che sono stati prontamente eseguiti. La Banca d’Italia ha chiesto agli istituti di credito di comunicare le misure di congelamento applicate, e di fornire i dettagli sui soggetti coinvolti e sul valore e la natura dei beni. Voglio ringraziare il Ministro dell’Economia, la Banca d’Italia e la Guardia di Finanza per l’eccellente lavoro. Dobbiamo agire tutti con la massima rapidità”.

“L’Italia è al lavoro per ridurre in tempi rapidi la sua dipendenza dal gas russo. Sabato ho sentito al telefono l’emiro del Qatar, Al Thani, con cui ho discusso in particolare di come rafforzare la cooperazione energetica tra i nostri Paesi. Voglio ringraziare il ministro Cingolani – che è qui con me oggi – e il ministro Di Maio per il loro impegno su questo fronte”.

Sugli effetti della guerra lancia intanto l’allarme Confindustria: il presidente Carlo Bonomi   ha sottolineato che potrebbe essere necessario riscrivere il Pnrr e che il conflitto aggravando la crisi energetica mette a rischio la ripresa. “Abbiamo una necessità fondamentale di raggiungere l’indipendenza energetica, noi e l’Europa. Bisognerebbe avere il coraggio di dire: dobbiamo cambiare alcuni investimenti energetici, nelle industrie della difesa, nella ricerca e nella tecnologia, e il Pnrr dovrebbe essere modificato, riscritto e allungato nella sua estensione temporanea, servirebbe a tutta l’Ue”.

Il terzo giro di colloqui tra le delegazioni russa e ucraina si sono conclusi a Brest, in Bielorussia. Secondo quanto annunciato su Twitter il consigliere di Zelensky, Mykhailo Podolyak,  ci sono stati ‘piccoli sviluppi positivi nel miglioramento della logistica per i corridoi umanitari’. Mosca ne ha aperti sei ma ‘solo verso la Russia’ dicono gli ucraini. La giornata è stata caratterizzata proprio dallo scambio di forti accuse per il fallimento dei corridoi.  “Intense consultazioni sono proseguite sul blocco politico di base delle regole, oltre che su un cessate il fuoco e sulle garanzie di sicurezza”, ha aggiunto Podolyak. La Russia si augura che “domani i corridoi umanitari funzionino”,  ha dichiarato al termine dei colloqui il capo negoziatore di Mosca, Vladimir Medinsky, citato dalla Tass. Un quarto round di colloqui tra Russia e Ucraina si terrà a breve in Bielorussia. Lo annuncia la delegazione di Mosca all’agenzia Tass.

Il ministero della Difesa russo ha dichiarato il cessate il fuoco per l’avvio di sei corridoi umanitari in Ucraina. Lo riferisce l’Interfax. “Un cessate il fuoco è stato dichiarato dalle 10 di ierimattina , ora di Mosca, e sono stati aperti sei corridoi umanitari, di cui uno da Kiev a Gomel (Bielorussia), due da Mariupol a Zaporizhzhya (sud-est Ucraina) e Rostov sul Don (Russia meridionale), uno da Kharkiv a Belgorod (Russia occidentale) e due da Sumy a Belgorod e Poltava (Ucraina centrale)”, ha detto il portavoce del ministero della Difesa Igor Konashenkov.

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