Nella sua lettera d’addio, l’europarlamentare si presenta come «tra i più convinti promotori di un’alleanza con FdI come alternativa al monopolio politico del centrismo». Nell’appoggio a Draghi, Sofo scorge una sorta di mutazione genetica della Lega per mirare «a raccogliere l’eredità del Pdl» più che a «costruire un grande movimento patriottico». Sofo, non nega il presupposto emergenziale a base del governo Draghi. Ma ne intravede i limiti nella concomitante presenza in maggioranza di Zingaretti, Renzi e Di Maio. Ecco perché – aggiunge – nei prossimi giorni offrirò il mio contributo alla famiglia di conservatori europei attualmente guidati da Giorgia Meloni.
A strettissimo giro di posta a arriva il saluto di benvenuto del capodelegazione di Fratelli d’Italia-Ecr a Strasburgo, Carlo Fidanza. «Il gruppo Ecr accoglierà Sofo con entusiasmo, avendo imparato ad apprezzarne l’azione, la competenza e lo spessore politico e culturale. La sua adesione dimostra come il progetto politico dei Conservatori europei sia trainante ed aggregante. Un progetto – conclude Fidanza – rafforzato in questi giorni dalla posizione di coerenza di FdI sul piano nazionale nel dire “no” a governi innaturali come l’esecutivo Draghi».