Conte sale al Quirinale per elencare le esigenze del Paese, per come vengono riferite dai cittadini. Dagli imprenditori. Dai lavoratori e dalle associazioni professionali e di categoria. Una situazione di grande sofferenza, di grande difficoltà. Il Paese sta soffrendo – sottolinea Conte nel suo colloquio quirinalesco –. E noi che abbiamo una responsabilità politica dobbiamo subito costruire un sistema di interventi, da non rinviare» ha detto l’ex premier rientrando nella sede del Movimento dopo l’incontro al Quirinale con il Capo dello Stato.
Con Mattarella – fa sapere Conte – abbiamo ragionato molto di politica internazionale. Abbiamo condiviso le preoccupazioni rispetto a un conflitto che sta continuando. E su come l’Italia possa dare un contributo per una soluzione pacifica di questo conflitto. Una perifrasi diplomatica per non soffermarsi troppo e troppo da vicino sulla figura fatta in merito alla spese militari. E sulle reazioni infuocate di Draghi.
Il M5S è il partito di maggioranza relativo e pone questioni politiche – replica Conte a chi gliene chiede contezza –. Continueremo a dimostrare grande disponibilità e responsabilità, ma non verso il governo. Verso il Paese. Continuando a sostenerlo. Non rinunciamo ad affermare le nostre posizioni, le nostre preoccupazioni.
Draghi è salito al Colle dopo il faccia a faccia con il capo grillino, accettando poi la mediazione del ministro della Difesa Guerini, che ha spostato al 2028 la scadenza per innalzare al 2 per cento le spese militari che Draghi voleva inderogabilmente fissata al 2024. Uno scarto di quattro anni.