Draghi nella bufera per una nuova base militare: dove sorgerà

La questione dell’ampliamento della capacità militare del nostro Paese diventa ancora una volta terreno insidioso per il premier Draghi. Dopo lo scontro con il M5S sull’aumento del 2% del Pil delle spese sugli armamenti, che ha messo in serio pericolo la tenuta del governo, nel mirino della politica è finita la costruzione di una nuova base militare a Coltano, in provincia di Pisa, all’interno della riserva naturale protetta di San Rossore. Un progetto già autorizzato nonostante il parere negativo dei responsabili del Parco e degli enti locali.

Il governo ha stabilito la realizzazione della base militare scavalcando gli iter previsti per questo tipo di opere attraverso il ricorso alle procedure più rapide consentite all’interno del Pnrr, con un decreto pubblicato in Gazzetta ufficiale senza alcun annuncio né da Palazzo Chigi, né da parte del ministero della Difesa.

La nuova struttura prenderà il posto dell’ex base radar dismessa nel Parco naturale di San Rossore-Migliarino-Massaciuccoli, su aree coperte da vincoli paesaggistici e di interesse naturalistico.

Il provvedimento dell’esecutivo prevede la costruzione di una cittadina militare con nuove palazzine per la logistica e strutture di addestramento, allargando i 54 mila mq occupati dall’attuale base abbandonata fino a un’area di 729 mila, con la costruzione di nuove palazzine per la logistica e strutture di addestramento per tre corpi armati: il Gruppo intervento speciale (Gis), il reggimento paracadutisti Tuscania e il reparto cinofili di stanza a Pisa.

Nella base di Coltano saranno edificati i comandi dei reggimenti, due poligoni di tiro, edifici per l’addestramento del personale militare, magazzini e uffici, un laboratorio, autolavaggi, una palestra e una mensa, 18 villette a schiera e una pista di atterraggio per gli elicotteri.

Le modalità di autorizzazione di questa base militare in una riserva naturale, non tenendo in considerazione le normali procedure e il parere degli enti locali, hanno sollevato un’ondata di proteste a tutti i livelli.

A partire dal presidente del parco regionale di Migliarino-San Rossore-Massaciuccoli, Lorenzo Bani, che ha riportato il report di impatto ambientale sul progetto, definito dai tecnici “devastante” sull’ecosistema della riserva.

Per chiedere spiegazioni al governo è intervenuto anche il presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani: “Io ho già richiesto che ci vengano forniti i progetti, di cui io allo stato attuale non sono a conoscenza, ma che dovranno essere approfonditi perché gli interventi in questo paese, soprattutto nella delicatezza di quello di cui si parla, di un’area protetta, devono essere ben considerati” ha detto il governatore.

Sulla costruzione della base militare di Coltano sono state presentate inoltre due interrogazioni a firma dei parlamentari di ManifestA e di Sinistra Italiana.

Il segretario di SI, Nicola Fratoianni, ha depositato un atto parlamentare rivolto al ministro della Difesa Lorenzo Guerini e quello della Transizione ecologica Roberto Cingolani, per chiedere le ragioni di “procedure semplificate ed eccezionali che scavalcano i livelli decisionali territoriali”, derogando alcune norme e cancellando “ogni forma di partecipazione dei cittadini”, attraverso un utilizzo a suo dire improprio delle risorse del Pnrr.

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