ROMA. Draghi rilancia, di fronte alle turbolenze finanziarie e ai nuovi rischi al ribasso sulle crescita, e annuncia: “E’ necessario rivedere e riconsiderare la nostra politica monetaria al prossimo Consiglio di marzo”. Questo, in un contesto in cui “i tassi di interesse “rimarranno a questo livello o più bassi a lungo”.
L’affondo del presidente dell’Eurotower deriva da un’analisi puntuale. “Valutando i dati disponibili a inizio 2016 si può affermare che le misure adottate da 2014 stanno funzionando” e anche “le decisioni adottate a inizio dicembre sono state pienamente appropriate” fra l’altro “con un notevole aumento della liquidità: tuttavia sono tornati a crescere i rischi al ribasso”. In particolare, Draghi cita “l’aumentata incertezza sugli sviluppi dell’economia globale, la volatilità sui e i rischi geopolitici”.
Soprattutto, resta troppo bassa l’inflazione. Le aspettative nel corso dell’anno “si sono indebolite” rispetto a dicembre. Il tasso di inflazione “può scivolare in territorio negativo” nei prossimi mesi e risalire nella seconda parte dell’anno.
La Bce, intanto, ha lasciato i tassi invariati. Il comitato direttivo ha deciso, dopo il taglio del tasso sui depositi del 3 dicembre scorso, di non intervenire ancora: quello di riferimento resta fermo allo 0,05%, il tasso sui depositi a -0,30%. Quello sulle operazioni di rifinanziamento marginale rimane invece allo 0,30%.