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La Bce lascia i tassi invariati allo 0,75%. Nessun cambiamento neppure per il tasso sulle operazioni di rifinanziamento, che resta all’1,50% e per quello sui depositi stabile tasso allo 0%. Lo scorso 5 luglio la Bce aveva deciso di tagliare dello 0,25% il tasso di riferimento che era rimasto fermo all’1% dallo scorso 8 dicembre 2011.
Il presidente della Bce ha specificato che il Consiglio ha appreso la decisione sui tassi rimasti fermi, sottolineando come non si sia discussa l’ipotesi di un nuovo taglio, puntualizzando inoltre che la crescita in Europa “resta debole”, la “ripresa sarà solo graduale” e il livello di incertezza “resta alto”. Draghi ribadisce poi l’irreversibilità dell’euro.
“Il programma anti spread, per cui la Bce è strettamente all’interno del suo mandato – aggiunge il presidente della Banca Centrale Europea – consentirà di evitare sfide potenzialmente gravi per la stabilità dei prezzi”.
“Siamo pronti a mettere in atto il piano di acquisto dei bond in chiave anti spread se ci saranno le condizioni”, sottolinea ancora Draghi che in merito alla disoccupazione giovanile “parla di un incredibile spreco di risorse”. Il problema “può essere affrontato con adeguate riforme del mercato del lavoro”.
Riguardo invece al tasso di inflazione il presidente della Bce ha specificato come le previsioni lo diano sopra il 2% per tutto il 2012, ma in discesa sotto questo livello nel corso del prossimo anno. E ha ricordato come a settembre “il tasso di crescita dei prezzi sia salito al 2,7%, ma tale livello dovrebbe essere transitorio e le pressioni inflazionistiche dovrebbero restare moderate”.
Da Draghi poi arriva il no anche ad un allegamento della scadenza del debito greco presso la Bce. “Equivarrebbe al finanziamento monetario”. spiega.
