Droga: sgominato traffico Italia-Albania, 13 misure cautelari

Operazione antidroga della polizia di Stato nei confronti di un sodalizio criminale operante in ambito internazionale e dedito al traffico di sostanze stupefacenti. Tredici le misure cautelari nei confronti di appartenenti ad un’organizzazione criminale, ben strutturata sul territorio nazionale, dedita al traffico internazionale di sostanze stupefacenti con ramificazioni all’estero. E’ il bilancio di un’operazione condotta dalla squadra mobile di Roma settima sezione antidroga, eseguite numerose perquisizioni locali e personali a carico di vari soggetti coinvolti nelle illecite attivita’. L’indagine ha permesso di disarticolare una pericolosa organizzazione criminale facente capo ad un gruppo di albanesi in grado di movimentare ingenti carichi di cocaina ed eroina, radicata nel contesto romano e pugliese, operativa da oltre dieci anni, con legami operativi con le organizzazioni criminali che gestiscono il traffico di stupefacenti e con la disponibilita’ di armi, necessarie per appianare la gestione dei rapporti con la concorrenza e con coloro che non rispettavano gli accordi e gli impegni presi.

Secondo quanto appurato dagli investigatori gli interessi economici in gioco erano elevati per finanziamenti di centinaia di migliaia di euro tesi ad alimentare le varie operazioni di importazione di sostanza stupefacente. Le risultanze dell’attivita’ investigativa hanno permesso di ricostruire l’organigramma di una associazione dedita al narcotraffico operativa a Roma ed in Puglia (nelle citta’ di Taranto, Bari e provincia), che costituisce un addentellato di quella piu’ ampia organizzazione criminale albanese con contatti con la criminalita’ locale necessari ad attivare i canali di smistamento della droga nel territorio italiano. Sono state intercettate centinaia di utenze telefoniche di gestori sia italiani che esteri, albanesi, rumeni, che hanno permesso di delineare i ruoli ricoperti da ogni personaggio all’interno della struttura criminale ed attribuire le singole responsabilita’ agli appartenenti il sodalizio, pervenendo nel corso dell’indagine altresi’ ad importanti sequestri di stupefacente ed all’arresto dei responsabili. A capo dell’organizzazione vi era un albanese, residente all’estero, che evitava l’utilizzo delle comunicazioni telefoniche tanto da rendere necessari dei viaggi in Albania, da parte dei vari sodali, al solo fine di incontrarlo di persona per pianificare le successive operazioni di importazione di ingenti carichi di eroina e altresi’ consegnargli i proventi delle illecite vendite in Italia. Dell’associazione faceva parte un altro trafficante albanese di elevato spessore criminale capace di assicurare ingenti forniture di cocaina a prezzi concorrenziali nel mercato del narcotraffico. Era un soggetto particolarmente accorto e cauto nell’utilizzo del telefono e garantiva un ulteriore canale di approvvigionamento della cocaina importata in Italia dall’ Olanda e dalla Germania. Tra gli arrestati M. A. di Taranto, K. A. e L. A. , cittadini albanesi sedenti nella provincia di Bari, erano i principali e consolidati acquirenti della droga, le cui forniture erano assicurate dal gruppo di albanesi per la successiva distribuzione nel territorio pugliese. S. A., avendo la titolarita’ e la gestione di una carrozzeria, veniva incaricato dai vertici dell’organizzazione ad estrarre la droga dai doppifondi nelle autovetture utilizzate per il trasporto venendo anche impiegato all’occorrenza in veste di corriere per il trasporto della droga. S.V., cittadina rumena da anni residente in Italia, ricopriva in seno al sodalizio le mansioni di corriere, occupandosi di trasportare la sostanza stupefacente in Puglia con una continuita’ temporale ed una elevata professionalita’ risalente nel tempo. Provvedeva inoltre alla diretta gestione della “contabilita’” garantendo altresi’ la riscossione del denaro, provento dell’illecito traffico, dai vari acquirenti ed insieme ad altri connazionali inseriti nel medesimo contesto criminale provvedeva al compimento delle singole azioni illecite inerenti la ricezione, preparazione, custodia e distribuzione della droga.

L’organizzazione criminale, di elevato allarme sociale, aveva anche la disponibilita’ di armi da fuoco assicurate grazie ai contatti con appartenenti alla criminalita’ comune locale tra i quali sono stati individuati R. A. e il suo fidato collaboratore F. G. destinatari della medesima misura coercitiva. Il gruppo criminale albanese disponeva altresi’ di affiliati fatti giungere in Italia appositamente dalla terra madre per riscuotere con metodi violenti crediti per forniture di droga non pagate dai vari debitori morosi. Gli emissari dell’associazione, appartenenti alla criminalita’ organizzata albanese, incutevano particolare timore per la brutalita’ dei loro metodi di persuasione ricorrendo alla violenza e all’utilizzo di armi da fuoco. Sono in corso ulteriori accertamenti all’estero per localizzare e trarre in arresto gli affiliati all’organizzazione internazionale.

Circa Luca Teolato

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