E’ terminata la latitanza del narcotrafficante Raffaele Imperiale considerato uno dei latitanti più pericolosi e da tempo ritenuto protagonista del traffico internazionale di stupefacenti e del riciclaggio di denaro. E’ stato arrestato a Dubai, negli Emirati Arabi Uniti, lo scorso 4 agosto ed è avvenuto nell’ambito di indagini coordinate dalla Procura di Napoli e condotte dal Gico di Napoli e dalla Squadra Mobile della Questura, con il supporto dei Servizi Centrali della Guardia di Finanza e della Polizia di Stato.
Imperiale è collocato ai primi posti dell’elenco dei latitanti di massima pericolosità della Direzione Centrale della Polizia Criminale.
Nato a Castellammare di Stabia il 24 ottobre 1974, Imperiale era inizialmente noto agli inquirenti come Lello di Ponte Persica (frazione del medesimo comune partenopeo) ed è stato capace di costruire un imponente network di trafficanti internazionali, in particolare di cocaina.
L’attività di brokeraggio internazionale e il rapporto d’affari con la criminalità organizzata partenopea sono stati cristallizzati nella prima decade del 2000, quando sono stati documentati contatti con camorristi del clan Di Lauro di Secondigliano, tra cui Elio Amato e Antonio Orefice. Un legame forte sopravvissuto alla scissione degli Amato dai Di Lauro.
Raffaele Imperiale ha accumulato un patrimonio illecito gli ha permesso di acquistare sul mercato nero due dipinti di Van Gogh di valore inestimabile, rubati nel 2002 ad Amsterdam in Olanda e ritrovati dalle Fiamme Gialle del Nucleo di Polizia economico-finanziaria di Napoli in una vecchia villa a Castellamare di Stabia nel 2016. Il 22 gennaio 2021 Imperiale ha rilasciato un’intervista dichiarandosi estraneo alla vicenda, asserendo di aver comprato i preziosissimi quadri in quanto appassionato di Arte.
Il ministero di Giustizia sta perfezionando in questo periodo le intese per completare la procedura di estradizione in tempi brevi.