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Mentre si moltiplicano gli sbarchi e cresce di pari passo l’allerta terrorismo, un sondaggio pubblicato da ‘Repubblica’, curato da Demos e dall’Osservatorio di Pavia insieme alla Fondazione Unipolis, non lascia dubbi sulla convinzione dei cittadini europei, italiani in particolare. Il 56 % dei nostri connazionali è contraria ormai al trattato di Schengen che con la libera circolazione delle persone tra gli Stati accrescerebbe la possibilità di attentati terroristici. I sondaggi condotti su campioni rappresentativi di 5 Paesi europei rendono evidente paura e mancanza di fiducia verso le istituzioni dell’Ue. Solo una quota minoritaria della popolazione, in tutti i Paesi sondati continua a credere nel Trattato di Schengen. Il consenso all’Europa senza frontiere viene espresso, comprensibilmente, da una frazione minima di francesi, di poco inferiore al 10%. In Italia il sostegno al trattato di Schengen appare solo di qualche punto più ampio (13%). Mentre in Germania e in Spagna si allarga, ma non supera il 25%. La maggioranza dei cittadini intervistati, nel corso dell’indagine, la pensa, dunque, in modo molto diverso e chiede il ritorno della sorveglianza alle frontiere, se proprio non dei muri, è il commento di Ilvo Diamanti. Anche il ministro degli esteri francese, Jean Marc Aryault, è convinto che bisogna riformare Schengen, perché il trattato era stato concepito per la libera circolazione e non per affrontare grandi crisi come quella che viviamo. In Italia 6 cittadini su 10 si dicono favorevoli al ripristino dei controlli alle frontiere. Assieme al basso indice di gradimento per Schengen, crolla la fiducia nel progetto stesso europeo, che nei paesi sondati viene considerato responsabile di tutti i mali dell’economia, dalla disoccupazione alle politiche di austerity alla mancata crescita. Nell’insieme, quindi, all’Europa senza confini crede solo una minoranza di cittadini e in Italia due su tre non vogliono l’Europa.
Cocis
