Guida alla sopravvivenza delle vecchie signore (The old ladies’ guide to survival) è una deliziosa commedia scritta dal commediografo americano Mayo Simon, messa in scena al Teatro Vittoria di Roma dal 15 al 27 gennaio dalla Compagnia del Teatro Carcano di Milano. La commedia è molto stimolante perché vede in palcoscenico Marina Bonfigli e Isa Barsizza, entrambe ottantatreenni, che esplorano sulla scena diffidenze e spiriti di autonomia con relazioni complicate da malanni, rese possibili da un senso di coappartenenza legata al mutuo soccorso. Le due attrici interpretano Netty e Shprintzy, che si incontrano casualmente alla fermata di un autobus a San Diego in California. E’ un ritratto sincero e onesto della vecchiaia con la ricerca di equilibrio tra egoismo e dipendenza, autentico banco di prova per le interpreti ricche di esperienza e sensibilità. Netty è una donna coraggiosa e indipendente, che ha seri problemi alla vista e viene aiutata dalla timida e smemorata Shprintzy, a sua volta malata di Alzheimer. Nasce un rapporto tra le due donne con la voglia di impressionare di Shprintzy e la concretezza e la linearità di Netty. E siccome quest’ultima sta perdendo la vista e Shprintzy la mobilità, si trovano loro malgrado a dipendere sempre più l’una dall’altra. L’orgoglio di Netty, che disdegna le offerte di aiuto che Shprintzy le porge con ossessiva continuità, si scioglie di fronte all’ingenua disponibilità dell’amica solo quando capisce di non poterne fare a meno. L’autore ci svela come due persone diverse, anche attraverso le loro differenze fisiche e caratteriali, riescano, al di là delle reciproche insofferenze, ad intrecciarsi in un mutuo soccorso d’amore, che sboccia e vivifica anche in età veneranda con vicende intrecciate in un’atmosfera quasi surreale ma sicuramente poetica. Lo spettatore si trova davanti a momenti di delicato umorismo e dolce melanconia che, tra un battibecco e l’altro, segnano lo scorrere del tempo. La regia è di Giuseppe Pambieri, attore e regista di grande poliedricità, tanto per eccellenza di cultura quanto per elegante arte di vivere e di recitare. Pambieri nasce artisticamente con Giorgio Strehler al Piccolo Teatro di Milano, interpretando fin da giovanissimo ruoli e generi diversi. In un’epoca come la nostra in cui la violenza, la prepotenza, l’apparire a tutti i costi sembrano essere necessari per imporsi nella vita, la tenera storia ci invita a fermarci per un attimo per guardarci dentro, sottolineando che la nostra “sopravvivenza” si trova nella solidarietà e nella comprensione umana. Oltre alla storia il vero spettacolo è nelle due artiste, magistralmente dirette da Pambieri, che hanno vissuto due percorsi artistici diversi ma condividono con grande stile il gioco del palcoscenico.
Rosaria Palladino