Svolta nel duplice omicidio di Falsomiele, a Palermo. L’assassino di Vincenzo Bontà, 45enne, e di Giuseppe Vela, 52enne,avvenuto nella mattinata di ieri, era stato attribuito in un primo tempo ad un delitto di stampo mafioso, invece la tragedia potrebbe essere legata a dissapori del vicinato. Ad incastrarli delle registrazioni video.
La squadra Mobile diretta da Rodolfo Ruperti ha fermato i vicini di casa di Bontà: Carlo Gregoli, 52enne, e la moglie Adele Velardo, 45enne. Si tratta di un geometra del Comune addetto ai servizi cimiteriali e di una casalinga, persone insospettabili.
La coppia di coniugi, che abita a pochi metri dal luogo del duplice omicidio, dichiarano la loro innocenza al fatto. A loro accusa, invece la ripresa di una telecamera di sorveglianza posta davanti al cancello di una villa che avrebbe ripreso l’auto della coppia, una Suv Toyota, e la testimonianza di un’automobilista di passaggio.
La dinamica della tragedia è ora al vaglio degli inquirenti.
Emilia Napolitano