Le dichiarazioni della premier
“Mi auguro che abbiate trascorso bene le vacanze, e che vi siate riposati abbastanza perché abbiamo tanto lavoro da fare e un’agenda estremamente impegnativa. Abbiamo appena compiuto dieci mesi di governo, al primo anno mancano solo due mesi”, ha detto la premier Giorgia Meloni in apertura del Consiglio dei ministri: “Un momento che ci ha consentito di fare un bilancio di questi 10 mesi, singolarmente e come squadra. Da una parte dobbiamo essere soddisfatti, dall’altra dobbiamo essere pronti a fare di più e meglio. Ora abbiamo maggiore esperienza, sul funzionamento, sui rischi. Da tutto si impara, soprattutto dagli errori. Ci aspetta un anno molto impegnativo che culminerà con le elezioni europee e la presidenza italiana del G7. Serve il massimo della compattezza, della determinazione, della concentrazione. Il ministro Giorgetti farà il punto e traccerà il quadro complessivo entro il quale ci muoviamo e ci muoveremo. Io intendo limitarmi ad alcune riflessioni e indicazioni. La prossima legge di bilancio dovrà essere, come è stata quella dello scorso anno, seria, per supportare la crescita, aiutare le fasce più deboli, dare slancio a chi produce e mettere soldi in tasca a famiglie e imprese. Lo scorso anno, l’emergenza energetica ha assorbito due terzi della manovra, ma questo non ci ha impedito di lanciare alcuni segnali importanti e di tracciare una direzione: penso al taglio del cuneo fiscale o alle risorse che abbiamo scelto di destinare alla famiglia, a partire dall’aumento dell’assegno unico. Misure che hanno tracciato una direzione. Direzione che ora dobbiamo consolidare e rafforzare. La prima scadenza che abbiamo davanti è quella del 27 settembre. Entro quella data dovremo presentare alle Camere la Nadef, la Nota di aggiornamento del Documento di economia e finanza, il documento di riferimento per lo scenario macroeconomico che ci servirà per indirizzare il nostro lavoro. È un documento importante che descriverà in che modo vogliamo orientare la nostra azione. Ricordo che in allegato alla Nadef potranno essere indicati i disegni di legge collegati alla manovra, che dovranno contenere una disciplina omogenea per singoli settori e materie di intervento, secondo le rispettive competenze dei dicasteri. Con i disegni di legge collegati alla manovra – che andranno poi presentati entro il mese di gennaio 2024 – il Governo può puntare, con un iter accelerato di approvazione, a realizzare riforme organiche, capaci di contribuire al rilancio ed allo sviluppo dell’economia, nel quadro degli obiettivi programmatici delineati. Ed è un’ottima opportunità di fare una programmazione sistematica e coerente dell’azione di governo”.
La presidente del Consiglio ha anche annunciato che intende recarsi a Caivano, accogliendo così l’invito di don Maurizio Patriciello dopo gli abusi di gruppo sulle due cuginette di 12 e 11 anni. “Obiettivo del governo è bonificare l’area – le sue parole -: per la criminalità non esistono zone franche. Intendo accogliere l’invito di don Patriciello a recarmi sul posto, la mia non sarà una semplice visita, offriremo sicurezza alla popolazione. Il centro sportivo deve essere ripristinato – ha detto ancora la presidente del Consiglio nel corso della riunione – e reso funzionante il prima possibile”.
“Con oggi diamo concretezza e protezione a tutti quei lavoratori del mondo dello spettacolo che subiscono più degli altri gli effetti negativi di un settore caratterizzato da alti livelli di frammentarietà e discontinuità”. Così il Ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, dopo l’approvazione in Consiglio dei Ministri di uno schema di decreto legislativo riguardante il riordino e la revisione degli ammortizzatori e delle indennità nonché l’introduzione di un’indennità di discontinuità in favore dei lavoratori dello spettacolo. Il provvedimento è il risultato del lavoro congiunto svolto dal Ministro Sangiuliano e dal Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, Marina Elvira Calderone. La copertura finanziaria prevista è di 100 milioni di euro per il 2023, 46 milioni per il 2024, 48 milioni per il 2025 e 40 milioni a decorrere dal 2026. Tali cifre saranno incrementate dagli oneri contributivi a carico dei datori di lavoro (pari all’1 per cento dell’imponibile contributivo); dal contributo di solidarietà, a carico dei lavoratori iscritti al Fondo pensione lavoratori dello spettacolo (pari allo 0,50 per cento della retribuzione); dalla revisione e dal riordino degli ammortizzatori sociali e delle indennità. Il numero dei beneficiari del provvedimento sarà di circa 21mila lavoratori discontinui dello spettacolo (autonomi, co.co.co. e subordinati a tempo determinato) per attività connessa direttamente con la produzione e la realizzazione di spettacoli o in modo meno diretto rispetto al settore dello spettacolo (maschere teatrali, guardarobieri etc.) individuati con decreto interministeriale (Lavoro – Cultura), nonché i lavoratori a tempo indeterminato con contratto di lavoro ”intermittente”, se non sono titolari di indennità di disponibilità. A questi andranno in media, a decorrere dall’anno 2023, circa 1.500 euro. L’indennità sarà erogata in un’unica soluzione previa domanda presentata dal lavoratore all’INPS ogni anno, con riferimento ai requisiti maturati dal richiedente nell’anno precedente.
”Grande soddisfazione” è stata espressa dal ministro delle Infrastrutture, Matteo Salvini, per l’approvazione da parte del Cdm della cosiddetta indennità di discontinuità. ”In questo modo sosteniamo un settore che vedeva ancora troppi lavoratori senza adeguate garanzie di welfare”.
Via libera dal Consiglio dei ministri a un decreto legge e un Dpcm per l’entrata del ministero dell’Economia in Netco al fianco del fondo Usa Kkr. Il decreto, viene spiegato, serve ad assicurare le risorse finanziarie all’operazione, mentre il Dcpm autorizza il Mef ad entrare nella Netco. E’ quanto si apprende al termine della riunione. Il 10 agosto Mef e Kkr avevano firmato un memorandum of understanding che prevedeva la formulazione di un’offerta vincolante che stabilisce, tra l’altro, l’ingresso del Mef nella Netco nella percentuale fino al 20%. I termini dell’offerta dal punto di vista dei rapporti tra le parti prevedono un ruolo decisivo del governo nella definizione delle scelte strategiche. Assumere il controllo strategico della rete di telecomunicazioni e salvaguardare i posti di lavoro. Quello di oggi è un primo passo”. Così il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha illustrato in Consiglio dei Ministri il significato del decreto che consente la partecipazione del Mef nella società in cui confluirà la rete fissa di Tim. Provvedimento che è stato poi approvato dal Cdm.
“Sul tavolo del Consiglio dei ministri arriva oggi un provvedimento estremamente importante e che riguarda uno dei grandi dossier industriali che questo Governo ha ereditato, che si trascina da decenni e che nessuno ha mai avuto il coraggio di affrontare. Mi riferisco a Tim: non entro nel dettaglio dell’operazione proposta dal Mef – ha detto – lo farà il ministro Giorgetti, ma voglio sottolineare in questa sede il significato politico delle nostre decisioni. Dopo aver trovato una soluzione seria per Ita con un accordo con Lufthansa, Commissione europea permettendo, e che a volte solleva problemi che difficilmente capiamo, ora è venuto il momento di dare una prospettiva a quello che è stato uno dei campioni internazionali delle telecomunicazioni. La direzione intrapresa dal Governo è quella che il centrodestra ha sempre auspicato e sostenuto: assumere il controllo strategico della rete di telecomunicazioni e salvaguardare i posti di lavoro. Quello di oggi è un primo passo, al quale seguiranno ovviamente logiche di mercato, ma finalmente possiamo dire che in Italia c’è un Governo che su un dossier così importante si attiva a difesa dell’interesse nazionale e dei lavoratori. E che ha una strategia”.
“I numeri vanno letti” e “la lettura dei numeri – che sono oggettivamente preoccupanti – non può però non far vedere la dinamica degli arrivi stessi che ha conosciuto un picco nel mese di maggio e poi un abbassamento. In particolare la Tunisia a maggio, rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, ha registrato +1008%, oggi +386%, in Libia era +167, ora +13 per cento”, ha detto il sottosegretario alla Presidenza Alfredo Mantovano: “A ciascuna delle componenti di queste cifre corrisponde una tragedia, però sottolineano che il lavoro in corso da parte del governo italiano comincia a ottenere i primi risultati”.
E il ministro Piantedosi: “Rispetto alle circa 74mila persone arrivate dalla Tunisia” quest’anno il governo di Tunisi “ha bloccato a terra o recuperato in mare 42.126 migranti al 22 agosto 2023” che “rispetto ai 15mila dello scorso anno” significa un “+171% di lavoro che la Tunisia ha fatto. Cì è qualche elemento di incoraggiamento se non ancora di soddisfazione definitiva”.
Trattati internazionali, Tim e un fondo per i lavoratori dello spettacolo. Ma anche la drammatica vicenda di Caivano. Sono tanti i temi al centro del primo consiglio dei ministri dopo la pausa estiva, durato circa un’ora. Un primo momento per fare il punto sulle sfide che attendono l’esecutivo (manovra in primis, con Meloni che ha invitato gli alleati a usare le risorse disponibili con la massima attenzione) ma non senza decisioni.
Il premier ha poi proseguito sul bilancio dei primi 10 mesi di governo: «Da una parte dobbiamo essere soddisfatti, dall’altra dobbiamo essere pronti a fare di più e meglio. Ora abbiamo maggiore esperienza, sul funzionamento, sui rischi. Da tutto si impara, soprattutto dagli errori. Ci aspetta un anno molto impegnativo che culminerà con le elezioni europee e la presidenza italiana del G7. Serve il massimo della compattezza, della determinazione, della concentrazione». Sulla manovra, Meloni ha detto: «La prossima legge di bilanco dovrà essere, come è stata quella dello scorso anno, seria, per supportare la crescita, aiutare le fasce più deboli, dare slancio a chi produce e mettere soldi in tasca a famiglie e imprese». E ancora, ha rimarcato come «finora abbiamo conseguito risultati molto importanti, superiori a quelli della Germania e della Francia».
Arriva poi la richiesta di ridefinire le spese nei ministeri: «Sprechi e inefficienze devono essere tagliati e le poche risorse che abbiamo devono essere spese al meglio, perché questo è un governo politico e i governi sono politici se scelgono e si assumono le loro responsabilità». Meloni ha aggiunto: «Quello che vi chiedo non è una semplice spending review o un elenco di voci da tagliare, ma di far tornare il più possibile la politica».
Il governo ha poi deliberato lo stato di emergenza per gli eventi verificati tra maggio ed agosto 2023, soprattutto in Lombardia (euro 9.430.000), Veneto (euro 8.330.000), Friuli-Venezia Giulia (euro 7.750.000).
Lo stesso nelle province di Teramo, Pescara e Chieti, in Abruzzo (euro 4.120.000), di Cuneo, in Piemonte (euro 650.000) e per le province di Parma, Reggio Emilia, Modena, Bologna, Ferrara, Ravenna e Forlì Cesena, in Emilia Romagna (euro 4.500.000). «Abbiamo accolto le istanze avanzate dai presidenti delle Regioni», ha detto il ministro Musumeci.
Nel consiglio dei ministri, fanno sapere dalla Lega, il vicepremier e ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Matteo Salvini ha aggiornato l’esecutivo sul tema dei grandi carnivori (consegnando una lettera dei sindaci trentini sulla difficile convivenza con questi animali) ed è intervenuto sul dossier sull’Euro 5 in Piemonte. E ancora, nel cdm è stata approvata l’indennità di discontinuità per i lavoratori dello spettacolo. «In questo modo sosteniamo un settore che vedeva ancora troppi lavoratori senza adeguate garanzie di welfare», ha affermato Salvini.
Quindi le risorse disponibili devono essere usate con la massima attenzione». “Nessuno spreco, stiamo pagando il disastro del superbonus di Conte”. Pronta la riforma costituzionale di Casellati «Non possiamo permetterci sprechi, stiamo pagando in maniera pesante il disastro del Superbonus 110% e invito Giorgetti a illustrarci i numeri di questa tragedia contabile che pesa sulle spalle di tutti gli italiani. Nel complesso dei bonus edilizi introdotti dal Governo Conte 2, compreso il bonus facciate, i documenti dell’Agenzia dell’Entrate ci dicono esserci più di 12 miliardi di irregolarità. Alla faccia di chi accusa il centrodestra di essere ‘amico’ di evasori e truffatori. Grazie a norme scritte malissimo si è consentita la più grande truffa ai danni dello Stato». «L’Italia sta subendo una pressione migratoria come non si vedeva da molti anni a questa parte, anche a seguito degli avvenimenti, recenti e meno recenti, nel Sahel, con quantità di arrivi imponenti. È difficile spiegare all’opinione pubblica quello a cui assiste e lo capisco bene. I dati dicono che c’è un forte aumento rispetto all’anno precedente anche se, leggendo attentamente questi numeri, si assiste ad un rallentamento dell’aumento dei flussi migratori» ha detto la premier Giorgia Meloni in Consiglio dei ministri, aggiungendo che «la direzione intrapresa dal Governo è quella giusta».