Con la regia di Stefania De Santis riprende la tournè teatrale di Marco Travaglio che interpreta “E’ stato la mafia”, con la partecipazione di Isabella Ferrari e le musiche di Valentino Corvino, alla Sala Umberto di Roma dal 24 settembre prossimo. E’ uno spettacolo che racconta la storia della trattativa fra Stato e Cosa Nostra, avviata dallo Stato nel 1992 e proseguita fino ad oggi. Bastano per posizionare lo spettacolo le parole di Salvatore Borsellino:“La trattativa è il peccato originale della Seconda Repubblica. E senza verità e giustizia sulle stragi non ci possiamo definire un paese civile” La presunta trattativa tra Governo italiana e Cosa nostra sarebbe stata una negoziazione avvenuta all’indomani della stagione delle bombe del ’92 e ’93 con lo scopo di giungere ad un accordo che avrebbe previsto la fine della stagione stragista in cambio di un’attenuazione delle misure detentive previste dall’articolo 41 bis e di molto altro. La trattativa è ancora oggetto di indagini giudiziarie ed è stata dichiarata reale nella motivazione della sentenza del processo a Francesco Tagliavia per le bombe del ’92 e ’93. Secondo tale sentenza l’iniziativa per la trattativa “fu assunta da rappresentanti dello Stato e non dagli uomini di mafia”. La trattativa quindi è vera, non è più presunta. La trattativa è certa, è avvenuta e non l’ha voluta la mafia ma lo Stato e negoziati fecero da sfondo alle stragi, condizionando la politica negli ultimi vent’ anni. Una storia di patti inconfessabili, di segreti e ricatti che hanno dato vita alla Seconda Repubblica e continuano a inquinare la presunta Terza che sta per nascere con le elezioni del 2013. Travaglio narra in forma tragicomica fatti drammatici con Isabella Ferrari che leggerà brani di Gaber, Pasolini, Calamandrei, Pertini e FlaianoCaarino riprende a grande richiesta di pubblico anche per la stagione estiva : testi sulla buona politica, quella che rifiuta ogni trattativa e compromesso con la malavita ed il malaffare. Una boccata di ossigeno, il lavoro di Marco Travaglio, perché rinnova la nostra coscienza, riaccendendo negli spettatori la necessità di combattere l’indifferenza, attraverso le parole di alcuni grandi uomini del nostro Paese e ci ha lasciato l’amaro in bocca, utile antidoto “all’abulia, al parassitismo e alla vigliaccheria. Uno spettacolo necessario per cercare di fare luce, di restituire agli italiani il diritto di sapere. Marco Travaglio è un giornalista, saggista e scrittore italiano, attualmente vicedirettore de il Fatto Quotidiano. Le sue principali aree di interesse sono la cronaca giudiziaria e l’attualità politica, occupandosi di questioni che spaziano dalla lotta alla mafia ai fenomeni di corruzione. Indro Montanelli lo chiamò a collaborare a il Giornale come vice-corrispondente da Torino e lo assunse stabilmente nella sua redazione. Con riferimento al periodo di collaborazione con il Giornale e La Voce, Montanelli, nella prefazione ad un libro di Travaglio, ebbe a scrivere di lui: “E’ un Grande Inquisitore, da far impallidire Vysinskij, bieco strumento delle purghe di Stalin. Non uccide nessuno. Usa un’arma molto più raffinata e non perseguibile penalmente: l’archivio.”. Marco Travaglio si è esibito in numerosi teatri italiani con lo spettacolo teatrale Promemoria – Quindici anni di storia d’Italia, un monologo del quale è stato autore e protagonista. Successivamente è stato in scena con il suo spettacolo Anestesia totale, di cui è autore e protagonista, insieme ad Isabella Ferrari che ritroviamo anche nello spettacolo presentato con queste righe. Spettacolo assolutamente da vedere.
Marco Novellino