In Francia è vietato sapere se un personaggio famoso è ebreo senza la sua autorizzazione. Si rischiano multe salate e il carcere fino a cinque anni. All’Apple non dovevano conoscere questa norma e nemmeno l’inventore dell’applicazione, ironia della sorte un ingegnere di religione ebraica. L’azienda di Cupertino ha dovuto ritirare dal mercato francese l’applicazione per iPhone ‘ebreo o non ebreo?’ che permetteva agli utenti di scoprire se celebrità e personaggi famosi fossero o meno di religione ebraica. L’App aveva scatenato una valanga di critiche da parte delle associazioni anti-razzismo che l’avevano contestata sostenendone la violazione delle leggi francesi. In Francia è infatti vietato rendere pubbliche informazioni sull’appartenenza religiosa senza autorizzazione, un reato punibile con multe fino a 300mila euro e 5 anni di carcere. Norma che non conosceva il suo creatore Johann Levy, un ingegnere franco-britannico di religione ebraica, convinto che non ci fosse “niente di dispregiativo nel dire se qualcuno è ebreo o no”. Una semplice attività ludica e nient’altro, almeno nelle sue intenzioni. “Non sono un portavoce di tutti gli ebrei, ma come ebreo io stesso, so che nella nostra comunità spesso ci si chiede se questa o quella celebrità è ebrea o meno” si era difeso Levy, spiegando di aver creato un database di circa 3.500 nomi usando informazioni trovate su internet. Non è la prima applicazione controversa a finire nel mirino degli attivisti: già a giugno, la Apple aveva dovuto ritirare dal mercato ‘ThirdIntifada’ a causa delle proteste israeliane.