Ecco come la Casta salvaguardia i suoi interessi economici e di potere

“..a nessun giudice compete sindacare il modo in cui lo Stato esplica le proprie funzioni sovrane, tra le quali sono indiscutibilmente comprese quelle di politica monetaria, di adesione a trattati internazionale di partecipazione ad organismi sopranazionali”. Questo afferma la Corte di Cassazione, con sentenza depositata il 21 Luglio 2006,n.° 16751, pronunciata a sezioni unite, accogliendo il ricorso della banca d’Italia, cassando la sentenza del giudice di pace di Lecce n° 2978/05. La Banca d’Italia alla luce delle suesposte motivazioni ha avuto il destro per respingere le ulteriori richieste di pagamento delle quote da signoraggio. Il fatto che si tratti di una sentenza probabilmente anticostituzionale (perché di fatto priva lo Stato italiano della libertà di possedere il denaro che fa stampare per se stesso, ma lo devolve gratuitamente ai privati che lo stampano) è del tutto secondario per chi vola ai piani alti del potere. Non ho visto, però, i soliti soloni scendere in piazza per invocare una sola volta la Costituzione italiana a salvaguardia della Libertà del Popolo italiano. Libertà per la quale sono morti milioni di italiani, e non solo, in varie epoche. Libertà che viene evocata da certi politici solo ai fini elettorali. La libertà non è solo di religione, politica, ma anche economica. Oggi stiamo percorrendo la pericolosa china della schiavitù economica del nostro Popolo. Il nostro denaro non possiamo possederlo. Dobbiamo cedere alle banche tutti i nostri denari. Le banche, quindi, dopo aver guadagnato nello sfruttamento dei nostri soldi, e dopo averci taglieggiato con spese, commissioni, svalutazioni, e gabelle varie, ci obbliga per legge ad usare i suoi swift, assegni, carte di credito, non certo gratuite. Se poi una carta di credito non funziona che fare? Diventi un cattivo pagatore. E quindi preda dell’usura. Siamo schiavi di un sistema che prima con la scusa delle mafie ci ha imposto il controllo sistematico telefonico, poi con la scusa degli evasori ci impone di consegnare i nostri soldi a privati, che hanno il diritto di usarlo come vogliono ed anche di perderlo. E si è visto quanto i “consigli finanziari” dei nostri Istituti di credito siano affidabili: Parmalat, Bonds argentina, leman & brothers, ecc. Se poi si ha la sfortuna di possedere oltre 110.000 Euro la somma non viene garantita nella restituzione. Ed il Popolo italiano che fa? Guarda Grande Fratello. Vulgus vult incipit.

Argo Fedrigo

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