L’Unione Europea ha già segnato la road map di quello che sarà un vero e proprio lockdown energetico, in Italia un piano d’emergenza è pronto da tempo, ora arriva la conferma che l’autunno sarà a gas razionato. Direttamente dal ministro Cingolani, che fin dall’inizio della guerra in Ucraina segue da vicino l’emergenza energetica per conto del governo uscente di Mario Draghi.
Un’ora e un grado in meno
Da ottobre i termosifoni saranno abbassati di un grado – da 20 a 19 – e tenuti accesi un’ora in meno al dì. E questo non varrà solo nelle case – per i riscaldamenti centralizzati – ma anche negli edifici pubblici. A confermarlo il ministro della Transizione ecologica Roberto Cingolani, nel corso dell’informativa sul piano di risparmio del gas che ha tenuto durante il Cdm a Palazzo Chigi.
Decreto in arrivo
La stretta sui riscaldamenti dovrebbe arrivare con un decreto ministeriale che lo stesso Cingolani firmerà nei prossimi giorni. Nel corso dell’informativa, rivelano le stesse fonti, il ministro non avrebbe fatto accenno a eventuali ricorsi allo smart working nel servizio pubblico né tantomeno a interventi sull’illuminazione delle vetrine dei negozi.
Decreto bollette la prossima settimana
Nel Consiglio dei ministri di oggi c’è stato poi l’annuncio che il nuovo decreto a sostegno di famiglie e imprese per frenare le bollette e la corsa dei prezzi arriverà la settimana prossima. In Cdm si è parlato di un provvedimento “importante” e di sostegno anche alle imprese, riferiscono fonti presenti all’Adnkronos.
“La prossima settimana in Cdm arriverà il decreto bollette per calmierare l’aumento dei prezzi delle bollette – dice il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, leader di Impegno Civico – È un intervento necessario per supportare nell’immediato le nostre famiglie, ma bisogna lavorare per ottenere il tetto massimo al prezzo del gas, in modo da fermare le speculazioni russe e bloccare gli aumenti delle bollette anche nel lungo periodo. Come Impegno Civico, inoltre, proponiamo il decreto taglia bollette: per tutte le imprese lo Stato dovrà pagare l’80% delle bollette. O lo facciamo oppure molte imprese saranno costrette a licenziare o chiudere”.