Ecco il ‘piano segreto’ della Merkel per l’Europa

‘In questi giorni ho capito che non possiamo più fidarci degli altri, noi europei dobbiamo davvero prendere il nostro destino nelle nostre mani’,  così Angela Merkel ha commentato all’indomani del G7 di Taormina il mancato accordo su temi cruciali, come il clima,  e il duro confronto con Donald Trump.

Un’ evidente presa di distanza dagli Stati Uniti e una grande svolta che interessa tutta l’Europa, per la quale la cancelliera tedesca ha già pronto un programma di rilancio. Secondo quanto riportato dal giornale tedesco Frankfurter Allgemeine am Sonntag, la Merkel avrebbe infatti un ‘piano segreto’ per l’Europa con diverse sfaccettatture, non tutte di natura strettamente economica. Nuove strategie per gli investimenti, la difesa e l’immigrazione, questi i punti toccati dal piano segreto.

Il pilastro fondamentale, quello che più di tutti ha la priorità, riguarderebbe la crisi dei migranti, il nodo forse più difficile da sciogliere. Per la cancelliera, quello dei flussi migratori nel Mediterraneo è un tema centrale per il futuro dell’Unione Europea. La soluzione dipende da una stabilizzazione della Libia e qui le prospettive sono particolarmente buie.

 Altro pilastro del piano Merkel riguarderebbe la difesa.  La cancelliera vorrebbe spendere di più per la difesa e l’idea è che a Bruxelles si potrebbe costruire un comando centrale per un impegno militare comune. L’Inghilterra è sempre stata un ostacolo al progetto della difesa comune ma, dopo la Brexit, non rappresenta più un problema.

La terza parte del piano avrebbe a che fare con la politica economica. Il nocciolo della questione ruota attorno a una casa comune per l’Eurozona, unita da un comune Ministro delle Finanze.

Una presa di distanza da quell’atlantismo che ha caratterizzato la Germania  per tutto il Dopoguerra. Un cambio di paradigma che non è improvviso ma  è pronto dal giorno dell’elezione di Emmanuel Macron in Francia.

L’irritazione nei confronti di Trump a Taormina e per l’attacco del presidente americano alla Germania e alle sue esportazioni di auto sono state le occasioni che probabilmente aspettava per mettere in pubblico la svolta, che non è ancora una piena dottrina dell’Europa ma è un primo passo.

Succede che dopo le elezioni francesi la cancelliera ha valutato che si potevano e si dovevano affrontare Trump e la Brexit in modo netto. Ha indurito parole e atti con Londra. Ha accolto a braccia aperte Macron per rafforzare la relazione tra Berlino e Parigi. Ha esplicitato una serie di nuovi obiettivi europei, su migranti, difesa ed economia, nuovi per il suo governo. E ieri ha annunciato la presa di distanza dagli anglosassoni: una constatazione della nuova realtà che però mette l’intera Ue di fronte alle sue forze e alle sue debolezze, probabilmente convinta che Trump sia incapace di dividere gli europei e che Theresa May possa essere controllata.

 

 

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