Dal 22 febbraio è attivo un nuovo speciale servizio online dell’INPS. Si tratta del servizio per richiedere la Carta europea della disabilità. Ecco come funziona e chi la può avere
Dal 22 febbraio è attivo un nuovo speciale servizio online dell’INPS. Si tratta del servizio per richiedere la Carta europea della disabilità. Ma cos’è e chi la può richiedere? Vediamo nel dettaglio.
Per aiutare le persone con disabilità a viaggiare più facilmente da un Paese all’altro dell’Unione, l’UE sta mettendo a punto un sistema volontario di riconoscimento reciproco dello stato di disabilità con alcuni benefici associati, basato su una tessera di invalidità Ue.
Attualmente non esiste un riconoscimento reciproco dello stato di disabilità tra gli Stati membri dell’Unione europea, il che crea difficoltà per le persone con disabilità, perché la loro tessera nazionale che ne riconosce l’invalidità potrebbe non essere riconosciuta negli altri Stati membri.
Indice
Cos’è e dove è già attiva
La “Disability Card” Ue assicura alle persone con disabilità parità di accesso a determinati benefici oltre confine, principalmente per quanto riguarda cultura, attività ricreative, sport e trasporti. La tessera è riconosciuta reciprocamente dagli Stati membri che aderiscono come dicevamo al sistema su base volontaria.
La tessera Ue non modifica le norme o i criteri nazionali in materia di ammissibilità: gli Stati membri mantengono la facoltà di decidere chi può ottenerla in base alla definizione nazionale di disabilità e di stabilire la procedura di rilascio.
Un progetto pilota della tessera è stato lanciato nel febbraio 2016 in un gruppo di otto paesi dell’UE:
- Belgio
- Cipro
- Estonia
- Finlandia
- Italia
- Malta
- Romania
- Slovenia.
Chi la può richiedere
Possono richiedere la Disability Card questi soggetti:
- invalidi civili maggiorenni con invalidità certificata superiore al 67%;
- invalidi civili minorenni;
- cittadini con indennità di accompagnamento;
- cittadini con certificazione ai sensi della legge 104 (articolo 3, comma 3, della legge 5 febbraio 1992)
- ciechi civili;
- sordi civili;
- invalidi e inabili (ai sensi della legge 12 giugno 1984, n. 222);
- invalidi sul lavoro con invalidità certificata maggiore del 35%;
- invalidi sul lavoro con diritto all’assegno per l’assistenza personale e continuativa o con menomazioni dell’integrità psicofisica;
- inabili alle mansioni /ai sensi della legge 11 aprile 1955, n. 379, del D.P.R. 29 dicembre 1973, n. 1092, e del D.P.R. 27 luglio 2011, n. 171, e inabili ai sensi dell’articolo 13 della legge 8 agosto 1991 n. 274, e dell’articolo 2 della legge 8 agosto 1995, n. 335);
- cittadini titolari di trattamenti di privilegio ordinari e di guerra.
Come fare a richiederla e cosa serve avere
Come fare per richiedere la Carta europea della disabilità? La procedura è accessibile direttamente dal cittadino tramite identità digitale:
- SPID di livello 2
- Carta di identità elettronica 3.0 (CIE)
- Carta Nazionale dei servizi (CNS).
Dopo l’accesso con identità digitale, la procedura visualizza automaticamente i dati anagrafici presenti negli archivi dell’Istituto e l’indirizzo di residenza del richiedente.
La procedura chiede poi all’interessato di fornire:
- una propria fotografia a colori in formato tessera (formato europeo), che sarà successivamente stampata sulla Carta;
- l’indirizzo per il recapito della Carta, se diverso da quello di residenza già noto all’INPS.
Il cittadino dovrà inoltre dichiarare sotto la propria responsabilità di essere in possesso di verbali cartacei antecedenti al 2010 o di verbali rilasciati dalla Regione Valle d’Aosta e dalle Province autonome di Trento e Bolzano attestanti lo stato di invalidità, o di essere stato riconosciuto invalido da sentenze o decreti di omologa a seguito di contenzioso giudiziario. A breve verranno fornite dall’INPS ulteriori informazioni per consentire di allegare verbali cartacei.
La presentazione della domanda può essere effettuata dal cittadino avvalendosi anche di associazioni rappresentative delle persone con disabilità abilitate dall’INPS all’uso del canale telematico (ANMIC, ENS, UIC, ANFFAS).
L’accesso al servizio anche in questo caso deve essere effettuato mediante identità digitale (SPID, CIE, CNS) dall’operatore dell’associazione, preventivamente abilitato ad accedere agli archivi dell’Istituto, e prevede obbligatoriamente la dichiarazione di possedere la delega specifica firmata dal cittadino.
Gli operatori delle associazioni non avranno accesso alla funzione di inserimento di un indirizzo di recapito della Carta diverso da quello di residenza del richiedente estratto dagli archivi dell’Istituto ed esposto in fase di acquisizione.
Come funziona per i minori
Nel caso di minori con disabilità (appartenenti alle categorie di cui all’allegato 3 del decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 5 dicembre 2013, n. 159), la domanda deve essere presentata dal soggetto che esercita la responsabilità genitoriale, da chi esercita la funzione di tutore o dall’amministratore di sostegno, utilizzando la delega dell’identità digitale in uso oppure le credenziali di identità digitale del minore.
Nel caso di minori in affidamento familiare (appartenenti alle categorie di cui all’allegato 3 del decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri n. 159/2013) la richiesta può essere presentata dagli affidatari per il periodo di permanenza dei minori in famiglia.
Come fare ad averla
L’INPS verifica il possesso dei requisiti richiesti sulla base dei dati pertinenti disponibili nei propri archivi. Nel caso di disabilità autocertificata, che corrisponda a una delle casistiche che abbiamo visto, l’INPS si riserva di accertarne l’effettiva validità.
All’esito dell’accertamento del possesso dei requisiti, l’INPS affida la produzione della Carta all’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato che, attraverso un gestore/provider esterno, provvede anche alla consegna al richiedente presso l’indirizzo indicato nella domanda.
La carta Ue per il parcheggio dei disabili
Ricordiamo infine che chi ha una disabilità che porta a mobilità ridotta ha anche diritto a una tessera UE per il parcheggio per disabili nel proprio Paese di residenza, che dovrebbe essere riconosciuta in tutti i Paesi UE.
Quando si viaggia fuori dal proprio Paese di origine, la tessera di parcheggio UE dovrebbe dare accesso a una serie di diritti di parcheggio e servizi specifici del Paese che si sta visitando.
La carta va esposta nella parte anteriore del veicolo. La parte anteriore della carta deve essere chiaramente visibile ai fini del controllo. E è consigliabile esporre l’avviso indipendente accanto ad essa, mostrando il lato con la lingua o le lingue parlate nel Paese che si sta visitando.