Approfondimento di Francesco D’Arrigo, direttore dell’Istituto Italiano Studi Strategici “Niccolò Machiavelli”
Esiste una ricchissima biblioteca sull’uso delle “misure attive” che descrivono i metodi di guerra politica ed economica russa che utilizzano la disinformazione e la propaganda come strumento principale. In qualsiasi analisi della disinformazione e delle tattiche di propaganda russe, è importante notare che sono molteplici i termini e i concetti utilizzati per descrivere la natura di questa minaccia.
“Information Confrontation” (Confronto informativo) è il termine usato nei circoli strategici e militari russi per descrivere il loro approccio all’uso delle informazioni sia in tempo di pace che in conflitto. Concetti che si riferiscono alla formulazione strategica della Russia, in perpetuo stato di conflitto con i suoi avversari percepiti.
Le attuali operazioni di disinformazione e propaganda della Russia sono una manifestazione tattica integrata di questa visione strategica. Analizzare questo approccio in modo da aumentare la resilienza inizia con il riconoscimento che non esiste un’unica piattaforma mediatica dove vengono distribuite la propaganda e la disinformazione. Non esiste nemmeno un’uniformità di messaggi tra le diverse fonti. Piuttosto, la Russia ha reso operativo il concetto di una competizione perpetua nell’ambiente dell’informazione, incoraggiando lo sviluppo di un ecosistema di disinformazione e propaganda che consente approcci variegati e sovrapposti che si rafforzano a vicenda anche quando singoli messaggi all’interno del sistema appaiono contraddittori. Questo ecosistema metabolizza le fonti di disinformazione e propaganda – dichiarazioni ufficiali del governo, media finanziati dallo Stato, siti web proxy, bot, falsi personaggi dei social media, operazioni di disinformazione nei social media, operazioni di disinformazione abilitate dal cyber e le diverse tattiche utilizzate da tutti questi canali.
La strategia della Russia nell’utilizzare questo approccio poliedrico offre tre vantaggi percepiti. In primo luogo, esso consente l’introduzione di numerose varianti delle stesse false narrazioni. Questo permette ai diversi pilastri dell’ecosistema di mettere a punto la loro disinformazione per adattarsi ai diversi destinatari, perché essendo pubblico non necessita di coerenza, come invece avverrebbe nel caso di comunicazioni governative ufficiali. In secondo luogo, fornisce una negazione di attribuzione plausibile per i funzionari del Cremlino quando i siti proxy diffondono disinformazione palese e pericolosa, consentendo loro di svicolare le critiche, pur introducendo informazioni nocive. In terzo luogo, crea un effetto moltiplicatore dei media tra i diversi pilastri dell’ecosistema che ne aumenta la portata e la risonanza.
L’effetto moltiplicatore dei media può, a volte, creare delle vere e proprie tempeste di disinformazione con effetti potenzialmente pericolosi e destabilizzanti per coloro che la Federazione Russa percepisce come avversari a livello internazionale, nazionale e locale.
La macchina della disinformazione e della propaganda russa è una rete di canali e piattaforme di comunicazione ufficiali e non ufficiali che la Russia utilizza per creare e amplificare false narrazioni. La Federazione Russa investe massicciamente in questi canali di propaganda per sostenere i suoi sforzi di disinformazione e si avvale di punti domini che si presentano come siti di notizie per diffondere queste narrazioni false e fuorvianti. Questi media pubblicano ripetutamente i contenuti degli altri nel tentativo di legittimare e rendere popolari le narrazioni di disinformazione che propagano. La propaganda che generano collettivamente è quindi disponibile per essere citata da organi di informazione più diffusi e più credibili, che filtrano e rilanciano la propaganda diretta dall’intelligence russa a un pubblico più ampio
In passato, la Russia ha sfruttato questa dinamica per proteggersi dalle critiche per il suo coinvolgimento in attività maligne. Questo approccio consente anche al Cremlino di essere opportunista e manipolare le opinioni pubbliche, come nel caso del Covid-19, dove ha approfittato della pandemia globale per tentare di delegittimare l’efficacia dei vaccini occidentali attraverso la disinformazione, il complottismo e la propaganda di lunga data.
Un approccio ecosistemico adatto a sostenere il conflitto che il Cremlino mantiene costantemente attivo, a prescindere dallo stato delle relazioni con l’avversario, contro le democrazie occidentali, con l’obiettivo generale di indebolire la coesione internazionale tra gli Stati Uniti, la Ue e dei loro alleati e partner.
Poiché alcuni pilastri di questo ecosistema generano le proprie attività di disinformazione in maniera autonoma, invece di rimanere in attesa di ordini specifici da parte del Cremlino, possono rispondere in ogni occasione ad obiettivi politici distinti o a situazioni in via di sviluppo, per poi tornare al loro status quo di disprezzo per le democrazie occidentali e per gli avversari percepiti dalla Russia.
Il conflitto perpetuo che la Russia alimenta nell’ambiente dell’informazione permette ai funzionari ed ai media statali di schierarsi e decidere la tattica di diffusione della disinformazione mentre con un certo grado di indipendenza adottano le loro proprie variazioni su false narrazioni simili. L’approccio ecosistemico è adatto a questa dinamica perché non richiede l’armonizzazione tra i diversi pilastri, promuovendo simultaneamente più versioni di una determinata storia si intorbidiscono le acque dell’ambiente informativo per confondere chi cerca di discernere la verità.
Una prova concreta e recente della efficacia della disinformazione Russa è il riuscitissimo inganno (Maskirovka) ai danni della stragrande maggioranza degli Stati europei, sminuendo le preoccupazioni dell’Occidente per una (allora) potenziale ed ulteriore invasione russa dell’Ucraina.
Oggi, le entità dell’intelligence russa colpiscono i cittadini ucraini, europei e russi con la disinformazione che cerca di etichettare l’Ucraina e i funzionari del governo ucraino come l’aggressore nelle relazioni tra Russia e Ucraina ed i mandanti delle stragi di civili. La strategia di disinformazione russa impiega una propaganda specificamente posizionata su ordine dei Servizi segreti russi per manipolare e indebolire i nemici, gli avversari ed i competitor economici.
LE FONTI DELLE NOTIZIE IN RUSSIA SECONDO L’OFFICE OF FOREIGN ASSETS CONTROL (OFAC) DEL DIPARTIMENTO DEL TESORO USA
Secondo una recente analisi condotta tra il 16 maggio e il 2 giugno, oltre la metà degli articoli visualizzati negli aggregatori di notizie di Yandex proveniva da fonti statali. Il monitoraggio è stato effettuato ricercando notizie da Yandex, il motore di ricerca più diffuso tra gli utenti di lingua russa, che come Google fornisce oltre 70 prodotti e servizi relativi a Internet, inclusi trasporti, servizi di ricerca e informazioni, e-commerce, navigazione, applicazioni mobili e pubblicità online. La maggior parte degli articoli più importanti viene generata da fonti russe sponsorizzate dallo Stato come RIA Novosti, Lenta, Tass, Gazeta, RT, Izvestia e Interfax. Molti altri articoli provengono da fonti di proprietà di oligarchi vicini al presidente Vladimir Putin, come RBK, un’emittente un tempo indipendente ma successivamente acquistata da un oligarca lealista che controlla altri media pro-Cremlino. Un altro dominio di primo piano è quello di Kommersant, un giornale che era apprezzato per la qualità delle sue notizie, ma che ha subito sempre più spesso il controllo del Cremlino, con l’allontanamento di alcuni giornalisti e la compressione della sua copertura. Durante il periodo analizzato, sul motore di ricerca non risultano indicizzati articoli di testate internazionali, tranne tre articoli della versione russa di Forbes.
Uno dei domini più osservati dall’OFAC, indicato come uno dei sei pilastri della disinformazione russa e che il Dipartimento del Tesoro statunitense ha affermato essere diretto dall’intelligence russa è il sito web News-Front.info. Sito che è bandito dalla maggior parte delle piattaforme di social media occidentali. Tra i link filorussi, tuttavia, ci sono anche quelli dedicati ai cittadini russi della BBC e di Deutsche Welle, che in questo periodo forniscono una versione decisamente filo russa degli eventi che si stanno verificando in Ucraina.
STRATEGIC CULTURE FOUNDATION (SCF) DIRETTA DAL SERVIZIO DI INTELLIGENCE STRANIERO – SVR
La Fondazione di Cultura Strategica è una rivista online registrata in Russia, controllata dalla Direzione delle Misure Attive dell’SVR e strettamente affiliata al Ministero degli Affari Esteri russo. La SCF è stata sanzionata il 15 aprile 2021, per aver partecipato a interferenze straniere nelle elezioni presidenziali statunitensi del 2020.
Nonostante sia stata bandita da molti social media e piattaforme di pagamento online in seguito alle sanzioni statunitensi, la SCF ha creato altri media per promuovere le sue narrazioni, tra cui Odna Rodyna e Rhythm of Eurasia. L’SVR e SCF lavorano per promuovere un altro media affiliato, Journal Kamerton, che ospita una serie di articoli che denigrano l’Ucraina. Una delle tattiche principali di SCF è quella di intervistare frange di pensatori occidentali e teorici della cospirazione, dando loro una portata più ampia, cercando di occultare le origini russe del giornale. Questa tattica aiuta il sito a sembrare una voce organica all’interno del suo target pubblico occidentale. Gli affiliati di SCF Odna Rodyna, Rhythm of Eurasia e Journal Kamerton sono stati sanzionati perché posseduti o controllati da, o per aver agito o preteso di agire per o per conto di, direttamente o indirettamente della SCF.
ALTRE RETI DI DISINFORMAZIONE DIRETTE DALL’SVR
Sempre secondo il Dipartimento del Tesoro Usa, l’SVR dirige altre due reti di disinformazione, New Eastern Outlook e Oriental Review. Entrambi i media diffondono molti tipi di disinformazione su organizzazioni internazionali, conflitti militari, proteste e qualsiasi questione divisiva che possono sfruttare. Di recente, entrambi i media hanno diffuso informazioni false per minare i vaccini COVID-19. New Eastern Outlook è una pubblicazione pseudo-accademica dell’Istituto di Studi Orientali dell’Accademia delle Scienze russa che promuove la disinformazione e la propaganda incentrata principalmente su Medio Oriente, Asia e Africa. Combina le opinioni pro-Cremlino degli accademici russi con quelle anti-statunitensi delle frange occidentali e dei teorici della cospirazione. Nel 2022, New Eastern Outlook e Oriental Review sono stati sanzionati per essere di proprietà o controllati da, o per aver agito o preteso di agire per o per conto, direttamente o indirettamente, del GoR.
INFOROS GESTITA DAL DIRETTORATO PRINCIPALE DELL’INTELLIGENCE – GRU
InfoRos è un’agenzia di stampa gestita principalmente dal 72° Main Intelligence Information Center (GRITs) del GRU. Il GRITs è un’unità delle truppe russe per le operazioni informatiche, identificata come la forza militare russa per la conduzione di operazioni di spionaggio e influenza informatica e di operazioni informatiche offensive. InfoRos opera sotto due organizzazioni, “InfoRos, OOO” e “IA InfoRos” ed ha utilizzato una rete di siti web, anche nominalmente indipendenti, per diffondere false narrazioni cospirative e disinformazione promosse da funzionari del GRU, tra cui la diffusione di disinformazione sulla pandemia Covid-19. Il 15 aprile 2021, InfoRos, OOO e IA InfoRos sono stati sanzionati dall’OFAC ai sensi del Countering America’s Adversaries Through Sanctions Act (CAATSA), per aver agito o agito in maniera illecita o per aver fatto parte di un gruppo di persone che si occupano di terrorismo.
NEWSFRONT DIRETTO DAL SERVIZIO DI SICUREZZA FEDERALE – FSB
NewsFront è un’agenzia di disinformazione e propaganda con sede in Crimea che ha collaborato con agenti dell’FSB per coordinare una narrazione che ha minato la credibilità di un sito web di notizie a favore dei diritti umani. NewsFront è stato utilizzato anche per distribuire informazioni false sul vaccino COVID-19 e con l’obiettivo autoproclamato di fornire una “fonte alternativa di informazioni” per il pubblico occidentale, è particolarmente concentrato sul sostegno alle forze di invasione Russia in Ucraina. Newsfront è stato sanzionato il 15 aprile 2021, per essere di proprietà o controllato da, o per aver agito o preteso di agire per o per conto, direttamente o indirettamente, dell’FSB.
SOUTHFRONT DIRETTO DAL SERVIZIO DI SICUREZZA FEDERALE – FSB
SouthFront è un sito di disinformazione che riceve incarichi dall’FSB. Nel corso delle elezioni presidenziali statunitensi del 2020 ha cercato di promuovere la percezione di frodi elettorali durante il ciclo elettorale ed il 15 aprile 2021 è stato sanzionato per essersi impegnato in interferenze straniere nelle elezioni presidenziali statunitensi del 2020 e per essere di proprietà o controllato da, o per aver agito o preteso di agire per o per conto, direttamente o indirettamente, dell’FSB.
Nel tentativo di eludere le sanzioni e per mantenere in vita la piattaforma, SouthFront ha sollecitato donazioni nascondendo la sua identità ai donatori, ed ha anche diffuso informazioni sulle intenzioni dell’Ucraina o della Nato di usare armi chimiche all’interno del Paese, ed incolpare la Russia.
ALTRI SITI DI DISINFORMAZIONE
Nel 2020, l’organizzazione di influenza mediatica Project Lakhta, ha sviluppato un nuovo sito web, United World International (UWI). Sin dal 2014 ha utilizzato, tra le altre cose, personaggi online fittizi che si sono spacciati per persone statunitensi per interferire nelle elezioni americane, come ha fatto l’IRA durante le elezioni americane del 2016. Nel 2022, UWI ha alimentato una campagna secondo la quale l’Ucraina “perirà” se sarà ammessa alla Nato.
Gli editori di UWI controllano anche Geopolitica, un sito web che funge da piattaforma per gli ultranazionalisti russi per diffondere disinformazione e propaganda rivolta al pubblico occidentale e non solo. Ad esempio, l’8 febbraio 2022, Geopolitica ha pubblicato un articolo che accusava falsamente gli Stati Uniti e la Nato di voler provocare una guerra con la Russia, al fine di “delegittimare le istituzioni statunitensi e terrorizzare ulteriormente il popolo americano”.
COME SI DIFENDONO L’UE E GLI USA DALLA DISINFORMAZIONE E PROPAGANDA RUSSE
Uno dei più importanti Centri di analisi e contrasto alle minacce di attori maligni che utilizzano tattiche di disinformazione e propaganda è il Global Engagement Center (GEC), costituito dal Dipartimento di Stato Usa, che collabora con partner interagenzie e globali per affrontare questa sfida, svolgendo un ruolo chiave nel contribuire a formulare policy per il Governo Usa e contromisure in collaborazione con gli alleati.
L’UE e gli Usa hanno adottato sanzioni e misure restrittive mirate (sanzioni individuali), sanzioni economiche e misure diplomatiche che mirano a provocare gravi conseguenze per la Russia e la Bielorussia a causa delle loro azioni e a ostacolare efficacemente le capacità russe di proseguire l’aggressione.
Le sanzioni individuali riguardano anche le persone responsabili del sostegno, del finanziamento o dell’attuazione di azioni che compromettono l’integrità territoriale, la sovranità e l’indipendenza dell’Ucraina o le persone che traggono beneficio da tali azioni.
Tra le persone prese di mira vi sono anche decine di oligarchi, editori, dipendenti e collaboratori dei sopra descritti media che hanno contribuito a perpetuare le loro false narrazioni e si sono occupati di editing e operazioni sui social media, lavorato per reclutare e pagare collaboratori europei e statunitensi, per aver materialmente assistito, sponsorizzato o fornito supporto finanziario, materiale tecnologico o beni o servizi.
La lista aggiornata e le informazioni sulle persone, le entità e le proprietà sanzionate o identificate è pubblicata sul sito del U.S Department of the Treasury.
Elenco delle persone ed entità oggetto delle misure restrittive dell’UE per azioni contro l’integrità territoriale dell’Ucraina (Gazzetta ufficiale dell’UE)
PROTEGGERE LA DEMOCRAZIA ITALIANA DALLE INTERFERENZE AUTOCRATICHE
In Italia, invece, divampano polemiche strumentali per l’attenzione, assolutamente dovuta, che il nostro Sistema di Informazione per la Sicurezza della Repubblica pone nei confronti delle attività di ingerenza russa.
Nonostante le sopra citate sanzioni della Ue contro cinque emittenti statali russe ed i loro editori e collaboratori, i nostri media nazionali non solo non si adeguano ai regolamenti ed alle decisioni del Consiglio europeo (che in quanto atti giuridici di portata generale sono vincolanti per qualsiasi persona o entità soggetta alla giurisdizione dell’Ue), ma addirittura invitano o vanno ad intervistare in Russia i responsabili della sistematica campagna di disinformazione, manipolazione delle informazioni e distorsione dei fatti, portate avanti dalla Federazione russa e dai loro afferenti nel nostro Paese, di fatto rafforzando la loro strategia di destabilizzazione sia dell’Italia, che dell’UE e dei suoi Stati membri.
La guerra di invasione russa contro l’Ucraina, così come la pandemia, ci hanno fatto toccare con mano come siamo tutti interconnessi e coinvolti, in quanto Paesi democratici, nella lotta contro l’ascesa dell’autoritarismo e nella costruzione di società più resilienti. Per farlo, dobbiamo sostenerci a vicenda, condividere le lezioni apprese, le best practice e operare uniti.
Il Governo, il settore privato, la società civile e soprattutto i media nazionali devono sviluppare una propria policy, applicare le decisioni europee e Nato di difesa dalle ingerenze di attori statali stranieri, e isolare quanti, volontariamente o inconsapevolmente, contribuiscono alla disinformazione che minaccia la tenuta delle istituzioni democratiche.
L’Alleanza Atlantica lavora per documentare e denunciare pubblicamente i continui tentativi di questi attori di sovvertire la democrazia, in Europa negli Stati Uniti e in tutto il mondo libero.
Andare da soli non è un’opzione sicura.