Alla vigilia dell’anniversario della strage del 7 Ottobre, nella quale Hamas ammazzò 1200 israeliani rapendo centinaia di persone nell’assalto ai kibbutz, arriva una pesantissima accusa della famosa scrittrice, Edit Bruck, sopravvissuta ai lager nazisti, nei confronti della leader del Pd Elly Schlein. In una intervista alla “Stampa”, la Bruck contesta duramente i silenzi della Schlein e ne trae una conclusione: “Pensa solo ai voti”.
“Sono indignata profondamente. Sempre noi ebrei dobbiamo indignarci, prendere posizione, mentre gli altri cosa fanno? Le parole di odio che arrivano da quella manifestazione riguardano tutto il mondo civile”, dice al quotidiano torinese la scrittrice. Schlein, afferma, “avrebbe dovuto prendere le distanze da quella piazza e invece tace perché ha paura di perdere elettori”. “La sinistra – dice ancora alla Stampa Edith Brick – non dovrebbe stare tra chi inneggia a Hezbollah e a Hamas e paragona il massacro del 7 ottobre a un’azione di resistenza. Un Paese democratico non dovrebbe vietare il dissenso, però il ministro dell’Interno ha fatto bene a vietarla, ma credo sia stata una decisione presa per paura dei disordini, per paura che si potessero unire anche i fascisti, non per una questione morale. Se il governo l’avesse vietata per una questione morale sarebbe meraviglioso”. Dai tafferugli “non sono sorpresa. Lo si era capito da giorni che questa manifestazione non sarebbe stata pacifica. Penso sia giusto vietare la celebrazione di un massacro come quello del 7 ottobre. Gli organizzatori parlano di ‘rivoluzione e resistenza palestinese’. Ho letto che in piazza c’erano anche gli iraniani sciiti filo Hezbollah, quelli che hanno dichiarato di voler uccidere gli ebrei in tutto il mondo”.
Una piazza di antisemiti? “Sì, sono antisemiti. E lo dico consapevole di come questa parola abbia quasi perso senso perché viene usata troppo facilmente, si rivolgono spesso accuse gratuite di antisemitismo. Ma quella piazza è gravissima, esasperante: odiano Israele e gli ebrei. E nessuno si scandalizza, perché gli altri tacciono? La sinistra non dovrebbe stare in quella piazza”. Schlein “mi è sembrata un po’ timida. Avrebbe dovuto prendere le distanze nettamente e invece tace, proprio lei che ha origini ebraiche”.
Schlein è andata a La7, ospite a In altre parole di Massimo Gramellini, a rivendicare che alla manifestazione pro Pal di Roma “non è andato nessuno del Pd, non era organizzata dal Pd, non ha aderito il Pd e aveva una piattaforma molto distante dalla posizione del Pd. Noi siamo distanti da ogni metodo violento o azione violenta. Chi inneggia ad Hamas non ha nulla da spartire con il Pd. Però – ha aggiunto – rivendico il diritto di criticare duramente le scelte del governo israeliano che stanno portando a una escalation”.
Schlein, però, ha fatto anche un’altra rivendicazione: “In quella piazza c’erano anche tanti ragazzi che semplicemente volevano trovare un luogo dove poter manifestare per la pace. E per fortuna è stata per lo più pacifica, al netto degli scontri che ci sono stati e che sono stati gestiti, anche se purtroppo con dei feriti”. “Spero – ha proseguito – che nessuno chieda a me, per la mia storia e per il partito che guido, di dovere spiegare quanto noi siamo distanti da ogni metodo violento e quanto condanniamo ogni azione violenta. Noi siamo gli stessi che vanno in piazza a manifestare con le donne iraniane contro quel regime teocratico di Teheran”.