Il pluralismo nel mondo dell’informazione non può scomparire. Il governo, anche quest’anno, garantirà il contributo pubblico all’editoria. Dal prossimo anno, però, la contribuzione cambierà ma grazie ai 120 milioni di euro per questo 2012 sarà evitata la crisi di un settore fondamentale per il paese. La rassicurazione arriva dal sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega all’editoria, Paolo Peluffo, in un’audizione davanti la commissione Cultura della Camera. L’esponente del governo dei professori non ha dubbi, “dobbiamo migliorare il sostegno all’editoria, renderlo più razionale ed evitando aspetti legislativi non appropriati. Dobbiamo difenderne la necessità – continua – che oggi ha un valore strategico maggiore” rispetto al passato. Un sostegno all’editoria che va migliorato, dunque, ma non ridotto. Nel periodo 2007-2010 il contributo diretto annuo è stato di 180 milioni di euro. Nel 2011 è stato di circa 150 milioni. Quest’anno la legge di bilancio ha stanziato ‘solo’ 47 milioni ma, per evitare la crisi di un settore strategico, si è arrivati a 120 milioni.”con questo aumento –sottolinea il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega all’editoria- è stato risolto il problema dell’emergenza” ed “evitata una crisi immediata”. In ogni caso, evidenzia Peluffo, “ci sono problemi di carattere congiunturale molto gravi, il che riguarda sia giornali e periodici sia libri, una trasformazione di tutta la filiera dell’editoria e non conosciamo la piega che questa situazione prenderà nei prossimi anni”. Ma, “oggi ci sono ragioni strategiche per continuare nel sostegno pubblico”. Il sottosegretario, nell’audizione alla commissione Cultura, ribadisce il ‘carattere sociale’ della lettura e si appresta a chiedere una “iva agevolata per sostenere la lettura”. “C’e’ l’Iva non agevolata per l’online, che frena anche buone iniziative su piattaforma digitale. Ho segnalato la necessità – continua – che il governo chieda una modifica delle direttive Iva. Non è facile ma abbiamo il dovere di provarci”.
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