Nel mese di agosto si registra un calo di fiducia dei consumatori. La notizia arriva direttamente dall’Istat che ha ricondotto i risultati della ricerca alla crisi di governo che di fatto ha caratterizzato la calda estate italiana.
Secondo i dati rilevati dall’Istat, il clima di fiducia scende da 113,3 a 111,9, una diminuzione sensibile che tocca in particolar modo la sfera economica. I consumatori risentono inevitabilmente della crisi politica che ha portato il Paese in uno stato di sfiducia latente. La popolazione teme un futuro incerto e limita gli investimenti per paura che i soldi arrivati con il governo Lega-Movimento 5 Stelle possano essere ritirati dalla nuova maggioranza.
Le voci contrastanti sulla Flat Tax, su Quota 100 e, di portata minore, sul Reddito di Cittadinanza, hanno creato una semi-paralisi che coinvolge la macro e la micro-economia del paese. A questo si aggiunge il timore legittimo del possibile aumento dell’Iva nel caso in cui non si dovessero disinnescare le clausole di salvaguardia in tempi utili. L’aumento della pressione fiscale cambierebbe radicalmente il tenore di vita degli italiani che sono tornati a prediligere il risparmio alla spesa.
Non a caso il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella sin dal primo giro di consultazioni dopo le dimissioni di Giuseppe Conte. Il timore del Capo dello Stato aveva sottolineato il rischio legato al ritorno alle urne.