Il Cairo, sostenitori Morsi in piazza: morti e feriti. Sciolto il Parlamento

Ancora scontri in Egitto. Teatro dell’ennesimo spargimento di sangue, la Capitale Il Cairo, dove si è svolta la manifestazione dei sostenitori di Mohamed Morsi, deposto dall’esercito due giorni fa. Una protesta pacifica, confluita però in tragedia. Almeno tre persone sono rimaste uccise in una sparatoria davanti al quartier generale a Il Cairo. Gli uomini della sicurezza egiziana sono intervenuti per impedire ai sostenitori di Morsi di assalire il commissariato di polizia di El Talbeya, nel quartiere di Giza. Lo riferisce il sito web del quotidiano governativo ‘al-Ahram’, precisando che le forze di sicurezza hanno sparato gas lacrimogeni per disperdere i manifestanti. L’edificio si trova non distante dall’Università del Cairo, dove si sono riuniti i manifestanti pro-Morsi.Non è stata dunque rispettato l’appello all’unità e alla riconciliazione rivolto dall’esercito egiziano e alle forze politiche del Paese.

Il presidente egiziano ad interim, Adly Mansour, ha sciolto il parlamento. Lo riporta la tv di stato egiziana. Mansour ha anche nominato il nuovo capo dell’intelligence.

 Esercito lancia appello alla riconciliazione. Resta alta la tensione in Egitto Questa mattina l’esercito egiziano ha rivolto un appello alle forze politiche del Paese, affinché perseguino, a due giorni dalla destituzione di Morsi, l’unità e la riconciliazione. Un invito che precede il ritorno delle forze armate in piazza al Cairo e nelle altre principali del Paese, il che non prospetta nulla di buono. Nella Capitale  una coalizione di partiti e movimenti islamici che appoggiano l’ex capo di Stato legato ai Fratelli Musulmani ha convocato una manifestazione per opporsi “in modo pacifico” al “golpe miltare” e “sostenere la legittimità di Morsi”. Dall’altra parte, gli attivisti di Tamarod continueranno a manifestare a piazza Tahrir per “proteggere la rivoluzione”.

In questo scenario, le forze armate hanno emesso un comunicato per scongiurare il rischio di nuovi incidenti, dopo gli scontri tra sostenitori ed oppositori di Morsi scoppiati nei giorni scorsi in cui sono morte decine di persone. In particolare l’esercito  sulla sua pagina Facebook ha chiesto al Paese di non piegarsi ad una spirale di vendetta, precisando che non permetterà atti di violenza tra fazioni rivali. Nella nota si sottolinea che le forze armate garantiranno il diritto a manifestare pacificamente, ma non saranno tollerate forme di disobbedienza civile tali da “mettere a repentaglio la pace sociale”. Intanto la scorsa notte un militare è rimasto ucciso in una serie di attacchi eseguiti contro le forze di sicurezza da sospetti gruppi jihadisti nella regione del Sinai, nel nord dell’Egitto.

Secondo fonti della sicurezza, citate dal sito web del quotidiano israeliano ‘Jerusalem Post’, un altro militare è stato ucciso e due sono rimasti feriti in un agguato a Rafah, vicino al confine con la Striscia di Gaza. I media locali sostengono che le autorità  hanno incrementato la presenza di militari ad El Arish per far fronte all’ondata di attacchi.

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