E’ strage in Egitto nel giorno della Domenica delle Palme. Due esplosioni in due chiese, una a Tanta, al nord del Cairo, l’altra ad Alessandria. L’Isis ha rivendicato, attraverso l’agenzia Amaq, gli attacchi. La bomba nella chiesa copta di Tanta ha fatto 25 morti e 71 feriti. Una fonte della sicurezza egiziana ha detto che l’attacco è stato provocato da un ordigno scoppiato all’interno della chiesa di Mar Girgis. Sul posto squadre esperte di esplosivi per assicurarsi che non vi siano altri ordigni. Secondo la Tv di stato è possibile che l’ordigno sia stato fatto esplodere a distanza.
L’altra esplosione, avvenuta davanti alla chiesa di San Marco ad Alessandria, ha fatto, stando a un nuovo bilancio, 11 morti e 35 feriti. Il comandate delle forze di sicurezza è stato ucciso tentando di fermare il kamikaze davanti alla chiesa. Secondo quanto ha detto alla Mena una fonte della sicurezza, gli agenti che erano di fronte alla Chiesa di San Marco si sono insospettiti per il comportamento di un uomo sul sagrato. Quando si sono avvicinati per fermarlo l’uomo si è fatto esplodere uccidendo l’ufficiale e ferendone numerosi altri agenti.
La chiesa di Tanta si trova nella zona Ali Moubarak, riporta il giornale Al Masry Al Youm, sottolineando che cinque ambulanze si sono recate immediatamente sul posto. Intanto previsto l’arrivo a Tanta del premier Charif Ismail. Il primo ministro ha già condannato l’attentato aggiungendo che l’Egitto proseguirà i suoi sforzi per eliminare il terrorismo.
La polizia ha arrestato due persone sospettate di essere coinvolte nell’attentato di Tanta: lo rivelano l’emittente Al Arabya e la tv di Stato egiziana. Al momento dell’esplosione nella chiesa c’erano circa 2.000 persone.
Al Cristo crocifisso il Papa affida le vittime anche dell’attentato compiuto purtroppo al Cairo in una chiesa copta: al mio fratello papa Tawadros II e a tutta la nazione egiziana esprimo il mio profondo cordoglio, sono vicino ai familiari e alla comunità, il Signore converta i cuori delle persone che seminano terrore, violenza e morte, e anche il cuore di quelli che fanno e trafficano le armi. Subito prima il Papa aveva affidato al Cristo crocifisso le vittime dell’attentato a Stoccolma.