Einstein ha sbagliato tutto: c’è un “errore cosmico” con la gravità 

La teoria della relatività di Albert Einstein è un pilastro della gravità generale, un nuovo studio però la metterebbe in discussione e parlerebbe di “errore cosmico”. In questo modo un team di ricercatori dell’Università di Waterloo e dell’Università della Columbia Britannica spiegherebbe comportamenti insoliti nell’Universo.

Cosa hanno scoperto gli scienziati su gravità e Big Bang

La teoria della “relatività generale” di Albert Einstein ha superato innumerevoli test e osservazioni. Secondo quanto si è pensato per oltre un secolo, la gravità influenza non soltanto le tre dimensioni fisiche ma anche il tempo, che viene considerato una quarta dimensione. Si tratta di un modello che ha spiegato fenomeni come il Big Bang e la fotografia dei buchi neri.

Nonostante ciò, però, rispetto alla gravità su scale cosmiche, gli scienziati hanno trovato delle incongruenze ed è come se Einstein non avesse più tutta questa autorevolezza. Viene chiamato “errore cosmico” e crea un indebolimento della gravità nell’ordine dell’1% su distanze di miliardi di anni luce.

Il nuovo modello amplia le formule matematiche di Einstein, così da risolvere le incongruenze di alcune misurazioni cosmologiche, senza però inficiare sulle applicazioni di successo della relatività generale del più grande fisico e matematico di tutti i tempi. “Questo nuovo modello potrebbe essere il primo indizio di un puzzle cosmico che stiamo iniziando a risolvere attraverso spazio e tempo”, hanno spiegato i ricercatori.

Perché le teorie di Einstein sono sbagliate e superate

La teoria della relatività generale di Albert Einstein è stata di fondamentale importanza per la comprensione dell’Universo, ma oggi pare sia stata superata da quella di un team di scienziati canadesi. È stata individuata una sorta di falla, quello che è stato definito un “glitch cosmico”.

Dopo un buco gravitazionale trovato nell’oceano, emerge un dettaglio non di poco conto che potrebbe spiegare, almeno in parte, il fenomeno dell’espansione accelerata dello Spazio e permettere una maggiore comprensione della gravità su scala cosmica.

Secondo la teoria di Einstein che risale al 1915, la gravità non è una forza tradizionale, ma una conseguenza della curvatura dello spazio-tempo, provocata dalla presenza di massa ed energia. Avrebbe spiegato così innumerevoli fenomeni astronomici, ma non sarebbe stata sempre applicabile con esattezza.

Qui trova spazio una nuova ipotesi scientifica che modifica le equazioni della relatività generale, tenendo conto di un indebolimento della gravità quando si opera su scale cosmiche. Il grande teorico di origini tedesche, quindi, non avrebbe sbagliato. Ciò che hanno scoperto oggi gli astronomi è solo un’aggiunta che si applica a termini e condizioni specifici. Un tassello del puzzle fatto anche dalla Quinta Forza dell’Universo.

Circa un secolo fa, infatti, gli astronomi hanno capito che l’Universo non solo si sta espandendo, ma che lo sta facendo a una velocità sempre maggiore. Ecco allora che le galassie più lontane si allontanano sempre di più, quasi alla velocità della luce. È proprio quest’ultima il limite massimo consentito dalla teoria di Einstein ed è qui che serve una maggiore comprensione della gravità.

Il modello proposto dal team canadese è solo un primo passo verso questa direzione e ci sono tante implicazioni su scala cosmica che sfuggono agli esperti. Einstein continua a essere un pilastro della relatività, una certezza dalla quale partire per ampliare ogni giorno di più le conoscenze sullo Spazio e i suoi misteri.

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