L’uomo accusato di aver aiutato il nonno di Eitan a rapire il bimbo in Italia è stato arrestato a Limisso, in Cipro, dove risiede. Lo riferisce il Corriere della Sera. Gabriel Abutbul Alon, questo il suo nome, avrebbe prelevato il bambino insieme al nonno Shmuel Peleg durante uno degli incontri periodici autorizzati dal tribunale, in casa della zia paterna. Su Alon pendeva un mandato di arresto europeo (Mae) attivato dal procuratore aggiunto di Pavia Mario Venditti e dal pm Valentina De Stefano per il sequestro del piccolo Eitan Biran di sei anni, unico sopravvissuto alla tragedia della funivia del Mottarone. La polizia cipriota ha seguito le tracce del telefonino. Alon è sospettato, riferisce il quotidiano, di aver fatto parte di un’agenzia americana di contractor impegnati in teatri di guerra come Iraq ed Afghanistan e abituati a muoversi con le tecniche più sofisticate di copertura e anonimato.
Secondo le indagini, l’11 settembre scorso Alon aiutò il nonno di Eitan, ex militare israeliano di 58 anni, a rapire Eitan. Il bambino viveva in casa della zia paterna, Aya Biran, che lo aveva in affidamento dall’incidente del 23 maggio al Mottarone, in cui il piccolo perse i genitori (la madre era figlia di Peleg), il fratellino di 2 anni e un bisnonno. Il bambino fu portato in auto in Svizzera e da lì in Israele a bordo di un aereo privato noleggiato nei giorni precedenti da Alon per 46 mila euro, che nel tardo pomeriggio atterrò a Tel Aviv. Appena due giorni dopo il rapimento, su richiesta dei pm, il gip Pasquale Villani emise un’ordinanza di custodia nei loro confronti alla quale seguì il Mae per Alon, che con questa procedura potrebbe presto tornare in Italia, e un mandato di cattura internazionale per Peleg che, però, è improbabile venga mai eseguito dalle autorità di Tel Aviv.