Fenomeno, genio, fuoriclasse; nel calcio di oggi, ormai nel linguaggio di tutti i giorni, c’è un uso di queste parole, smodato, quasi gratuito nei confronti di chiunque in un’esistenza piatta e nella sua routine riesca minimamente ad emergere. Diego Armando Maradona è stato un fenomeno, nel bene e nel male, ha incantato il mondo creando arte con i piedi, disegnando capolavori con il suo mancino, riuscendo in quello che dovrebbe essere il compito principale di ogni artista che volesse ottenere la gloria eterna: la ricerca della novità; Diego ha rappresentato una grande eccezione nell’arte del pallone, la sua non è mai stata una ricerca estenuante del colpo ad effetto, ma una fantastica routine, un’estasi per chiunque l’abbia visto giocare, compagni ed avversari, ed un termine inarrivabile di paragone per i successori. Chi non ha visto giocare Maradona, forse però è stato addirittura più fortunato, ha potuto bearsi del mito e non dell’avversario sul campo, o amare il più grande della storia della propria squadra, guardarne le foto come reliquie, come il passaggio di qualcosa di superiore sulla terra.
L’icona Maradona è ciò che forse lo rende ancora più grande e famoso del calciatore, l’aspetto tecnico (comunque non di questo pianeta) rispetto all’impatto mediatico di Diego viene messo da parte; è l’amico di Fidel Castro, hombre del pueblo, uomo immagine della rivoluzione, argentino come il Che, per questo mito degli oppressi, dei poveri, di chi nel solo talento e lavoro ha visto negli anni un’alternativa al malaffare, un vanto per chi come in alcune realtà davvero poteva gioire solo di averlo nella propria squadra del cuore. È l’eroe del mondo povero, l’eroe del Sud del mondo, avrebbe quasi sfigurato(mai tecnicamente) in una società figlia delle industrie, perché lui era l’antisistema, genio e sregolatezza in campo e fuori, eroe della povertà e dei bambini di Napoli, nel cuore dei suoi tifosi e di chiunque ami il calcio, avvicinabile ad un Dio senza peccare di blasfemia ; straordinariamente umano , con una fragilità a tratti disarmante; Maradona è stato nel calcio Dio tra i mortali, fuori semplicemente Diego, un uomo, uno di noi.
Luigi Viscardi
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