Si accende la sfida per le prossime elezioni regionali e amministrative del 31 maggio che chiameranno alle urne quasi 23 milioni di italiani. Alle 12 di ieri si sono chiuse in tutta Italia le operazioni per la presentazione delle liste. Si voterà in 7 Regioni (Veneto, Liguria, Toscana, Marche, Umbria, Campania e Puglia) e in oltre mille Comuni, tra cui 20 città capoluogo. Tra le città più importanti al voto Venezia, Aosta, Trento e Bolzano. Ad Aosta, Trento e Bolzano e nei Comuni delle amministrazioni autonome di Valle d’Aosta e Trentino Alto Adige, le elezioni comunali sono fissate per il 10 maggio; gli eventuali ballottaggi il 24 maggio. In Veneto sette in corsa per la carica di presidente nella Regione in cui si è consumato lo strappo nella Lega, con il sindaco di Verona Flavio Tosi sceso in campo contro il governatore in carica Luca Zaia, sostenuto da Lega e Forza Italia. A lottare per evitare la riconferma del governatore leghista, il centrosinistra ha schierato Alessandra Moretti. A completare il quadro Iacopo Berti del M5S, Alessio Morosin di Indipendenza Veneta, Laura Di Lucia Coletti per la lista ‘L’Altro Veneto’ e Sebastiano Sartori per Forza Nuova. In Liguria sono otto i candidati alla presidenza della Regione. La sfida principale è tra la renziana Raffaela Paita (Pd e Liguria Cambia), vincitrice di primarie al veleno che portarono all’addio di Sergio Cofferati al partito, e Giovanni Toti per il centrodestra (Forza Italia, Lega Nord, Fratelli d’Italia, Alleanza Popolare – Liguria, Riformisti Italiani). A premere da sinistra c’è però Luca Pastorino (ex Pd) per la Lista Pastorino e Rete a Sinistra. In campo anche Alice Salvatore per il Movimento Cinque Stelle, Enrico Musso per Liguria Libera, Antonio Bruno per Progetto Altra Liguria (lista civica ispirata al leader greco Tzipras), Matteo Piccardi per il Partito Comunista dei Lavoratori, Mirella Batini per Fratellanza Donne (lista civica indipendente). Sono cinque i candidati in corsa per la presidenza della Regione Marche. Il governatore uscente Gian Mario Spacca si ripresenta per conquistare il terzo mandato, ma stavolta non si ricandida col Pd bensì con la coalizione centrista Marche 2020, appoggiata anche da Forza Italia. A sfidarlo per il centrosinistra e il Pd è Luca Ceriscioli, sindaco di Pesaro, risultato vincitore alle primarie. In campo ci sono anche Gianni Maggi del M5S, Francesco Acquaroli per Fdi-An e Lega ed Edoardo Mentrasti di Altre Marche – Sinistra unita. Sette le candidature per la presidenza della Regione Toscana: l’uscente governatore Enrico Rossi, sostenuto dal Pd e dalla lista Il Popolo Toscano-Riformisti 2020; Claudio Borghi, candidato della Lega Nord e di Fratelli d’Italia; Giacomo Giannarelli, sostenuto dal M5S; Gianni Lamioni, candidato della lista Passione per la Toscana, espressione di Ncd e Udc e liste civiche; Tommaso Fattori, candidato della Lista Sì Toscana a sinistra; Stefano Mugnai, candidato di Forza Italia e di Lega Toscana-Più Toscana; Gabriele Chiurli, sostenuto dalla lista Democrazia Diretta. In Umbria sono 8 le candidature a presidente e 16 le liste. A sfidarsi per la poltrona do Governatore a presidente uscente Catiuscia Marini ( Pd, Socialisti riformisti, Iniziativa per l’Umbria e Umbria più uguale), il sindaco di Assisi Claudio Ricci (Fratelli d’Italia, Forza Italia, Lega, Per l’Umbria popolare, Ricci presidente e Cambiare in Umbria), Michele Vecchietti (L’Umbria per un’altra Europa), Simone Di Stefano ( Sovranità), Amato John De Paulis (Alternativa riformista), Andrea Liberati (Movimento 5 Stelle), Aurelio Fabiani (Casa Rossa – Partito comunista dei lavoratori) e Fulvio Carlo Maiorca (Forza Nuova). Escluso il candidato Giampiero Prugni, sostenuto dalla lista Italia dei Diritti, non ammessa per “mancanza di documentazione”. Saranno 6 i candidati che si contenderanno la poltrona di presidente della Regione Campania. I riflettori sono puntati sulla sfida tra il presidente uscente del centrodestra Stefano Caldoro e l’ex sindaco di Salerno, e vincitore delle primarie, Vincenzo De Luca. Oltre a loro Valeria Ciarambino (M5S), il giornalista del ‘Mattino’ Marco Esposito (lista “Mo!”, progetto civico sul quale convergono diversi movimenti meridionalisti), Michele Giliberti (Forza Nuova) e Salvatore Vozza (sostenuto da ‘Sinistra al lavoro per la Campania’, ovvero Sel e altre sigle). Ma sono gli appoggi incrociati a fare notizia: a cominciare da quello dell’ultimissima ora a De Luca dell’Udc, che si separa così dal Nuovo Centrodestra con il quale in Parlamento forma il gruppo Area popolare. Con De Luca anche Idv, Psi, Centro democratico, Verdi e Insorgenza Civile. A sostenere Caldoro, oltre Forza Italia che si presenta con Alessandra Mussolini capolista nella circoscrizione di Napoli, anche il Nuovo Centrodestra, Fratelli d’Italia, Popolari per l’Italia, Noi Sud, Lega Sud Ausonia, la lista “Caldoro presidente” e le liste civiche “Mai più Terra dei fuochi”, “Vittime della giustizia e del fisco”. Sono sette in tutto i candidati alla carica di presidente della Regione Puglia e diciannove le liste. Favorito nei sondaggi il candidato del centrosinistra ed ex sindaco di Bari, Michele Emiliano (otto le liste in appoggio: Pd, le due civiche’La Puglia con Emiliano’ ed ‘Emiliano sindaco di Puglia’, ‘Noi a sinistra per la Puglia’ del governatore uscente Vendola, Partito comunista d’Italia, Popolari, Popolari per l’Italia, Pensionati, invalidi e giovani insieme) che sfiderà un centrodestra spaccato tra l’oncologo Francesco Schittulli (tre liste, Movimento Schittulli-Area popolare, Fratelli d’Italia e Oltre con Fitto, la lista promossa dall’ex ministro e leader pugliese di Forza Italia) e l’ex sindaco di Lecce Adriana Poli Bortone (quattro liste, l’ala berlusconiana di Forza Italia, la Lega di Noi con Salvini, la civica della Poli Puglia Nazionale e Partito liberale italiano). In campo anche Antonella Laricchia (Movimento 5 Stelle), Michele Rizzi (Alternativa comunista), Riccardo Rossi (L’Altra Puglia) e l’ultimo arrivato Gregorio Mariggiò (Verdi).
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