Urne aperte domenica 11 giugno per le elezioni amministrative 2017 nei comuni delle regioni a statuto ordinario e nelle regioni a statuto speciale di Friuli-Venezia Giulia, Sicilia e Sardegna (in Valle D’Aosta e Trentino-Alto Adige si è votato il 7 maggio scorso). L’eventuale turno di ballottaggio per l’elezione diretta dei sindaci è domenica 25 giugno. I comuni complessivamente interessati al voto sono 1.005. I cittadini chiamati al voto sono 9.208.639 a fronte di una popolazione di 10.616.621.
Tra i comuni interessati alle elezioni 4 sono capoluoghi di regione (Palermo, Genova, Catanzaro e L’Aquila); 25 sono i capoluoghi di provincia: Alessandria, Asti, Belluno, Como, Cuneo, Frosinone, Gorizia, La Spezia, Lecce, Lodi, Lucca, Monza, Oristano, Padova, Parma, Piacenza, Pistoia, Rieti, Verona, Taranto, Trapani. L’elenco di tutti i comuni interessati è consultabile sul sito www.interno.gov.it.
Il sistema di votazione è diverso a seconda se i comuni abbiano meno o più di 15mila abitanti.
Nei comuni inferiori ai 15.000 abitanti si vota con una sola scheda sia per eleggere il sindaco che i consiglieri comunali. Sulla scheda è già stampato il nome del candidato sindaco, con accanto il contrassegno della lista che lo appoggia. Il voto è congiunto, quindi votare per un candidato sindaco significa dare una preferenza anche alla lista che lo appoggia. Una volta eletto il primo cittadino, viene anche definito il consiglio: alla lista che appoggia il sindaco eletto andranno i 2/3 dei seggi disponibili, mentre i restanti saranno divisi proporzionalmente tra le altre liste. In caso di parità di voti tra due candidati si torna a votare il turno di ballottaggio. In caso di seconda parità, viene eletto il più anziano.
Nei comuni con più di 15.000 abitanti, si vota sempre con una sola scheda su cui sono già riportati i nominativi dei candidati alla carica di sindaco con a fianco il simbolo o i simboli delle liste collegate. Ma in questo caso il voto può essere espresso in 3 modi:
– si può tracciare un segno solo sul simbolo di una lista: in questo modo viene assegnata la propria preferenza alla lista scelta e al candidato sindaco che appoggia
– voto disgiunto: si può tracciare un segno sul simbolo di una lista e poi un segno su un candidato sindaco non collegato a quello schieramento
– tracciare un segno solo sul nome del candidato sindaco, senza esprimere preferenze per la lista.
Viene eletto sindaco il candidato con la maggioranza assoluta dei voti (50% +1) e, se nessuno raggiunge questa soglia, si torna a votare al ballottaggio. Qui, viene eletto chi ha la maggioranza dei voti.