Il 14 e il 15 maggio sono 793 i Comuni chiamati a votare per le Elezioni amministrative 2023. Per un totale di oltre 4 milioni e mezzo di elettori. Il voto è posticipato, però, per le regioni a statuto speciale: in Trentino e in Valle d’Aosta si va alle urne il 21 maggio, in Sicilia e in Sardegna il 28 e il 29 maggio.
L’eventuale ballottaggio è previsto per il 28 e il 29 maggio, tranne nelle Isole dove si torna a votare l’11 e il 12 giugno 2023. Le urne saranno aperte dalle 7 alle 23 la domenica e dalle 7 alle 15 il lunedì.
Elezioni amministrative, i documenti necessari per votare
I cittadini chiamati a votare per le Elezioni amministrative dovranno presentarsi al seggio di appartenenza (indicato sulla tessera elettorale) con la carta d’identità o qualsiasi altro documento munito di fotografia, anche se scaduto purché sia regolare. Vale anche la ricevuta della richiesta della CIE, la Carta d’Identità Elettronica (che presto sostituirà lo Spid).
Nel caso in cui si fosse smarrita la tessera elettorale è possibile richiedere il duplicato all’ufficio elettorale del Comune di residenza, aperto anche nei giorni in cui si è chiamati a esprimere la propria preferenza politica.
Come si vota alle amministrative 2023
La modalità di voto per le elezioni amministrative 2023 varia a seconda del numero degli abitanti dei Comuni chiamati a esprimere la loro preferenza.
Comuni fino a 15mila abitanti
Nei Comuni fino a 15mila abitanti si può tracciare un segno solo sul candidato sindaco, solo sulla lista a esso collegata oppure sia sul candidato sindaco che sulla lista di appartenenza. In tutti i casi, il voto viene attribuito sia alla lista dei consiglieri che all’aspirante primo cittadino e viene eletto chi ottiene il maggior numero di voti.
Comuni con più di 15mila abitanti
Nei Comuni con più di 15mila abitanti ci sono più possibilità.
- Tracciare un segno sul candidato sindaco.
- Tracciare un segno sulla lista collegata al candidato sindaco.
- Tracciare un segno sia sul candidato sindaco che su una delle liste a esso collegate.
- Esprimere un voto disgiunto: una preferenza a un candidato sindaco e una preferenza a una lista a esso non collegata.
Viene eletto chi raggiunge la maggioranza assoluta dei voti validi (almeno il 50% + 1), se non si raggiunge la soglia minima si torna a votare per il ballottaggio fra i candidati sindaco che hanno ottenuto il maggior numero di preferenze da parte dei cittadini.
Comuni fino a 5mila abitanti e più grandi
Nei Comuni fino a 5mila abitanti si può esprimere una sola preferenza, in quelli con una popolazione superiore si può scegliere il candidato sindaco e due consiglieri comunali (un uomo e una donna) scrivendo il cognome nelle righe poste sotto il simbolo della lista.
Elezioni amministrative, cosa succede se si sbaglia
Se ci si rende conto di aver sbagliato, è possibile chiedere la sostituzione della scheda al presidente di seggio. La precedente viene inserita fra le “schede deteriorate”.
È infine assolutamente vietato accedere alla cabina elettorale con il cellulare. Questo deve essere lasciato ai componenti del seggio, pena una multa.