Una sfida per lo più a due, con il centrodestra e il centrosinistra in lizza quasi ovunque nei grandi centri e con l’incognita dell’affluenza oltre che del comportamento nelle urne degli elettori Cinquestelle che – fuori dai giochi che contano – potrebbero diventare l’ago della bilancia sui risultati finali.
Per il turno di ballottaggio il centrodestra incrocia le dita e conta di potersi affermare in una decina di capoluoghi di provincia su 22 (più Carrara) partendo con un vantaggio di 13 rispetto al centrosinistra che parte in vantaggio in soli 6. E in cui a fronte dell’attivismo di Berlusconi e Salvini, Renzi è rimasto dietro le quinte.
Il ballottaggio interessa in tutto 111 comuni italiani, 19 capoluoghi di provincia e 3 di regione: Genova, Catanzaro, L’Aquila. Tra i grandi centri il M5s punta ad affermarsi negli unici due in cui è in gara: Asti e Carrara, ma punta molto anche ai comuni in cui corre nel Lazio, anche per testare l’influenza dell’amministrazione capitolina sul territorio circostante e soprattutto a Guidonia, centro con molti abitanti. Tra tutti la sfida clou sarà quella di Genova dove, fallito il blitz dei 5 Stelle, il centrodestra punta a sfondare nella roccaforte rossa. Occhi puntati anche su Parma, con la sfida tra Federico Pizzarotti e Paolo Scarpa (sostenuto da alcune liste civiche di centrosinistra) e a Verona Patrizia Bisinella, ‘lady Tosi’, se la vedrà con Federico Sboarina (del centrodestra).