Berisha ci ha ripensato. Dopo aver fatto le congratulazioni a Rama e aver deciso di dimettersi dalla presidenza del suo partito, quattro giorni dopo il voto, l’ex presidente è tornato all’attacco. Lo ha fatto dopo che dall’apertura delle urne nel collegio di Lezha, nel nord del Paese, con un totale di circa 80 mila voti, risultò che alla coalizione da lui guidata erano stati sottratti circa 800 voti, che tuttavia non hanno inciso sull’assegnazione dei 7 seggi di Lezha, divisi 4 per il centrodestra e 3 per il centrosinistra. Berisha rivela: “Quanto visto a Lezha è il volto più brutto delle elezioni. Sono brogli realizzati con soldi sporchi e su minaccia delle armi“, In sostanza Berisha accusa il centrosinistra di aver usato “la criminalità organizzata e i cartelli della droga“. Sulla questione è attesa una verifica da parte del ministero dell’Interno. Oltre a Lezha, la Commissione elettorale centrale, ha deciso il riconteggio anche di oltre 120 mila schede di Scutari. I socialisti hanno fatto ricorso alla Corte elettorale contro la decisione della Cec, considerata “in violazione al codice elettorale”. “Rama non deve commettere il fatale errore di bloccare il riconteggio, altrimenti faremo uso di tutti i mezzi per difendere il voto dei cittadini“, ha avvertito Berisha. Nelle elezioni del 23 giugno la coalizione di Rama ha ottenuto in parlamento 83 seggi su 140 totali contro i 57 andati alla coalizione di Berisha.
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