Elezioni politiche in Grecia, 10 milioni alle urne

In Grecia si vota dalle sette locali (le sei in Italia) per eleggere il nuovo Parlamento. Alle urne sono chiamati 10 milioni di elettori; i seggi chiuderanno alle 19 locali (le 18 in Italia). Subito dopo inizierà lo spoglio con la divulgazione degli exit-poll. Già in serata i dati reali con l’esito.

 Il sistema elettorale della Grecia è un ‘proporzionale rafforzato‘: il partito che prende la maggioranza relativa a livello nazionale ottiene un bonus di 50 seggi, per avere la maggioranza assoluta dei 300 seggi che compongono il parlamento monocamerale greco servono dunque 151 deputati. E’ prevista una soglia di sbarramento del 3%, che precluderebbe ai partiti piccoli l’accesso al Voulì. In base a ciò, potrebbe bastare raccogliere intorno al 40% dei voti per ottenere la maggioranza assoluta.

 I sondaggi sono abbastanza concordi nell’assegnare la vittoria ai conservatori di Nea Dimokratia: il partito di Kyriakos Mitsotakis è accreditato del 38% dei consensi. Molto staccato Syriza, il partito del premier uscente Tsipras, dato sotto il 30%.

 Le elezioni per il Parlamento europeo di fine maggio in Grecia hanno visto l’affermazione di Nea Dimokratia con il 33,13% dei voti. Al secondo posto Syriza con meno del 24%. Molto staccato il Movimento per il Cambiamento (che racchiude anche il Pasok) con il 7,7%. Poi il Partito Comunista e Alba dorata, con due seggi a testa.

La Grecia è alla terza elezione in poco più di un mese. Il 2 giugno scorso c’è stata un’importante tornata amministrativa. I conservatori hanno vinto a Atene e nell’Attica, la regione più popolosa del Paese ellenico. Due chiamate al voto che hanno dato una tendenza inequivocabile: salvo sorprese, la Grecia svolterà a destra.

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