A due giorni dalla chiusura dei seggi, proseguono senza sosta in Ghana le operazioni di spoglio delle schede elettorali che definiranno il nome del Presidente della Repubblica, chiamato a presiedere l'Assemblea Costituente per i prossimi quattro anni. Nonostante lo sforzo di questo Paese circa la volontà di adozione di un sistema di voto tecnologicamente avanzato, l'intera macchina elettorale è stata vittima di un imprevedibile numero di guasti occorsi ai dispositivi di rilievo e di identificazione delle impronte digitali del corpo elettorale. E quando ciò si è verificato nei territori del Centro e del Nord, del tutto delocalizzati rispetto al cuore organizzativo dell'evento elettorale, questo ha significato l'inevitabile ritardo della chiusura dei seggi e della successiva raccolta dei voti.
Dopo lo scrutinio ufficiale di 250 seggi regionali rispetto ai 275 complessivi, il candidato del Nuovo Partito Democratico (NDC) John Dramani Mahama ha sinora ottenuto il 50,16% dei suffragi con 5.105.964 voti, e precede il candidato del Nuovo Partito Patriottico (NPP) Nanà Akufo Addo che ha invece sinora ottenuto il 48,37% dei suffragi, pari a 4.923.472 voti. Non si esclude il ricorso al ballottaggio, nel caso in cui nessuno dei due candidati dovesse raggiungere la maggioranza assoluta dei voti. In tal senso, i ghanesi sarebbero nuovamente chiamati alle urne il prossimo venerdì 14 Dicembre. Di fatto, la tornata elettorale ha posto in evidenza che circa la metà del corpo votante, i cosiddetti nuovi patriottici ( NPP ), auspica e spinge verso una moderata autarchia, la quale possa dare inizio ad un disegno che garantisca una linea politica di maggiore autonomia e garanzia di riqualificazione sui mercati mondiali del proprio prodotto interno. John Mahama ( NDC ), invece, è l'espressione della continuità della politica che ha condotto sinora il Ghana a porsi come credibile e solvibile interlocutore al cospetto delle maggiori potenze economiche mondiali quali la Cina e gli USA, intrecciando con esse una significativa strategia di scambio e cooperazione. Difficile pronosticare il vincitore, data la notevole rilevanza numerica attribuita ai seggi ancora mancanti alla conta finale. Il popolo intanto è in attesa, incollato alla TV. Seduti gli uni accanto agli altri, con le bandiere e le sciarpe arrotolate. Non sarà una sola parte a festeggiare, entrambi gli schieramenti contendenti si dichiarano pronti a far festa per un "BETTER GHANA", orgogliosi di vantarsi che ancora una volta essi hanno saputo spiegare al mondo il significato di Pace e Democrazia.
Pino Ardissone