Elezioni Regionali: la coesione ‘grillo-democratica’, per ‘mari’ e per ‘monti’, abita campi ‘minati’

‘Che vento spira?’ ‘Un vento nuovo: il vento della Sardegna, che domanda mi fai? Il vento nuovo, il vento della sinistra che spiccherà il volo’. Con la vittoria di Alessandra Todde, parte un’alchimia politica inedita che, a loro dire, investirà il continente. Appena eletta la Todde si appresta  ad abbandonare la Sardegna per fare campagna elettorale in Abruzzo, dove si voterà il 10 marzo: ‘Andrò in Abruzzo per la campagna elettorale, sia il Pd che il M5s e le forze politiche dell’alleanza mi hanno aiutato con generosità e quindi credo che vada ricambiata’. ‘Secondo me siamo arrivati tardi con il candidato e hanno vinto per tremila voti. Dai, su…’,  Arianna Meloni offre questa lettura del voto in Sardegna, lettura che è forte e concreta. Da questo punto di vista il vento politico che spira è per l’alleanzo, ‘grillo-democratica’ un vento ‘sciroccato’, come si intende a Messina, chiaramente riferito agli esseri umani. Per le elezioni regionali, presenti e future, dopo l’Abruzzo,  c’è la Basilicata, con la sua giungla di nomi, veti e programmi tutti da verificare, poi c’è il Piemonte, dove i rapporti tra Pd e M5S sono, a dir poco, tesi. ‘Giuseppi’, a ‘Porta a Porta’ afferma ‘in Piemonte stiamo lavorando concretamente a temi e progetti ma stiamo incontrando alcune difficoltà a condividere i medesimi obiettivi con altre forze, in particolare con il Pd’. In Piemonte c’è un autentico marasma visto che i grillini locali ipotizzano un’alleanza con l’ultrasinistra pur di non correre alle Regionali  in tandem con il Pd. Per ‘alcune difficoltà’, Conte intende il marasma politico piemontese, visto che i big grillini locali si spingono  a ipotizzare un’allenza con l’ultrasinistra, pur di non correre alle Regionali  in tandem con il Pd. Parliamo anche delle  elezioni Europee, nelle quali, nello stesso giorno, gli elettori dovranno esprimersi, col proporzionale, nell’election day, in una corsa che vedrà Pd e M5s contendersi il voto in un ‘duello rusticano’, visto che  non sarà semplice farli convergere su un unico candidato di uno dei due partiti, in caso di corsa comune alle Regionali. In Abruzzo  l’uscente Marco Marsilio è dato favorito per la conferma mentre Luciano D’Amico  non va oltre il 47,4%. In Basilicata,  il nodo da sciogliere è quello del candidato presidente che vede da un lato Angelo Chiorazzo, l’imprenditore sostenuto da Pd e ‘Basilicata casa comune’ e dall’altro i sette nomi della ‘rosa’ di candidati presentate al tavolo regionale della coalizione dai grillini. Un bel rompicapo, non c’è dubbio. Il lucano Roberto Speranza è  in pressing su Conte: ‘Ritengo che Chiorazzo sia il candidato il più forte di tutti. Mi auguro che si superino le resistenze e le incomprensioni. Mi sembrano più pregiudizi che giudizi. Si sono mai seduti, confrontati nel merito? E chiedo anche al presidente Conte di avere più generosità: il sostegno dato alla Todde è costato molto al Pd, è costato una micro scissione nel Pd, è costato la candidatura di Soru. Quando si fanno gli accordi è chiaro che ci sono difficoltà, ma questa reciproca consapevolezza che insieme siamo più forti vada vissuta in tutte le aree possibili. E io chiedo con insistenza al M5S, a tutte forze politiche di confrontarsi nel merito, poi se nel merito ci sono questioni non risolvibili ok, altrimenti siamo pregiudizio e questo non è accettabile’. Speranza coglie nel segno chiedendo a Conte una maggiore generosità, realtà colta, e senza mezzi termini, da Stefano Bonaccini: ‘Le elezioni in Sardegna sono una sconfitta della destra. Hanno deciso in quattro in una stanza da Roma e questo non è stato apprezzato’, dice Stefano Bonaccini, presidente della Regione Emilia Romagna e del Pd, a Start su Sky TG24.’Era una vittoria tutt’altro che scontata, un grande risultato, complimenti ad Alessandra Todde. Una bellissima vittoria che dimostra che più si sta insieme, più si allarga il campo del centrosinistra, più è facile, con un programma condiviso e ottimi candidati, battere la destra. Complimenti a Elly Schlein che ci ha creduto sin dall’inizio, si è spesa con generosità e credo che il M5S debba riflettere sulla generosità che il Pd ha dimostrato’. Ma Conte, a quanto pare, e da sempre, non ritrova generosità nel Pd. Questo è quanto, e per somme linee, l’aria del rapporto tra Pd e M5S che,in campo politico,  non è ‘largo’ e non è ‘stretto’, ma semplicemente ‘marcio’  nelle Langhe, dove i due partiti  si odiano da sempre. In Piemonte al momento il Pd ha in campo due candidature: quella di Daniele Valle, area Bonaccini, e Chiara Gribaudo, vicina alla segretaria Schlein. Su richiesta di Conte e Schlein i tavoli della potenziale coalizione sono finiti in un nulla di fatto. La grillina in consiglio regionale Sarah Disabato lo ha ribadito: ‘Siamo felici per il risultato raggiunto in Sardegna. Qui siamo in Piemonte e, come appare sempre più chiaro, la realtà è ben diversa. Non c’è alcun collegamento e oggi è bene rimarcarlo’. Chiara Appendino e Stefano Lo Russo, sono considerati da entrambe le sponde ‘ostacoli pressoché insormontabili a un accordo che provi a sbarrare al presidente della Regione Alberto Cirio la strada verso una riconferma a oggi scontata’. Su ‘La Stampa’  Antonino Iaria, deputato del M5S ed ex assessore della giunta Appendino, pone la pietra tombale: ‘Personalmente stringerei un’alleanza con le forze dell’ultra sinistra, con gli attivisti di Extinction Rebellion e i sindacati…’. Dal mare della Sardegna, e dai monti del Piemonte, i campi che nelle Regionali, per la coesione ‘grillo-democratica’ appaiono,  ad oggi,  fuor di ogni dubbio, terribilmente ‘minati…’-

Andrea Viscardi

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