Un seggio elettorale in Molise, 21 aprile 2018. Due partite nette e distinte, con logiche diseguali benchè accumunate dalle stesse urne elettorali: sono le elezioni regionali del Molise. Dalle quali usciranno sia indicazioni per il destino del governo nazionale sia la nuova mappa degli equilibri politici della regione per i prossimi 5 anni. ANSA/LUCA PROSPERI

Elezioni Regionali, la Commissione antimafia svela 13 candidati ‘impresentabili’

In vista delle prossime elezioni regionali, la Commissione antimafia presieduta da Nicola Morra ha stilato una classifica di 13 nominativi appartenenti ad altrettanti candidati cosiddetti ‘impresentabili’,  inseriti nelle liste di tre Regioni: Campania, Puglia e Valle d’Aosta. Il termine ‘impresentabili’ si riferisce a quei candidati su cui pesano reati, come ad esempio quello di corruzione. Ma non occorre aspettare la sentenza: per rientrare nella casistica, infatti, basta avere un processo in corso.

La Commissione antimafia infatti svolge una funzione di controllo sulle liste. Quelle di Toscana, Veneto, Liguria e Marche risultano ‘pulite’: sono le altre Regioni che andranno al voto tra il 20 e il 21 settembre 2020 – insieme al referendum sul taglio dei parlamentari.

In Campania, i casi di candidati ‘impresentabili’ sono 9: 5 appoggiano il governatore del Pd, Vincenzo De Luca, che vola verso la presidenza bis; gli altri 4 corrono invece con Stefano Caldoro di Forza Italia. I loro nomi:

  • Sabino Basso (“Campania libera- De Luca Presidente”, per Vincenzo De Luca Presidente): imputato di riciclaggio, il processo è in corso davanti al Tribunale di Avellino;
  • Orsola De Stefano (Lega Salvini Campania, con Caldoro), imputata di concussione;
  • Maria Grazia Di Scala (Forza Italia Berlusconi con Caldoro), imputata di concussione;
  • Carlo Iannace (De Luca presidente): venne dichiarato sospeso a decorrere dal 31 marzo 2016 dalla carica di consigliere regionale a causa condanna a 6 anni di reclusione e all’interdizione dai pubblici uffici per la durata di 5 anni, poiché dichiarato colpevole di peculato;
  • Aureliano Iovine (“Liberaldemocratici Campania popolare moderati con De Luca”, per Vincenzo De Luca Presidente), imputato di plurimi reati tra cui associazione per delinquere di stampo mafioso;
  • Michele Langella (“Campania in Europa”, per Vincenzo De Luca Presidente), imputato di riciclaggio;
  • Monica Paolino (“Forza Italia Berlusconi con Caldoro”, per Stefano Caldoro Presidente), imputata per scambio elettorale politico-mafioso;
  • Francesco Plaitano (“Partito Repubblicano Italiano”, per Vincenzo De Luca Presidente), già segnalato nel 2015 dalla Commissione antimafia;
  • Francesco Silvestro (Forza Italia – Berlusconi con Caldoro); imputato di concussione, processo che va avanti al Tribunale di Napoli.

In Puglia, invece, gli impresentabili sono 3:

  • Silvana Albani (“Puglia Solidale Verde” per Michele Emiliano Presidente), imputata dei reati di falsa perizia, corruzione per un atto contrario ai doveri di ufficio, e corruzione in atti giudiziari, aggravati dal fine di agevolare l’attività delle associazioni mafiose: processo in corso al Tribunale di Catanzaro;
  • Vincenzo Gelardi (“Partito del Sud Meridionalisti Progressisti” per Michele Emiliano Presidente), imputato di plurimi reati di trasferimento fraudolento di valori aggravati dal fine di agevolare l’attività delle associazioni mafiose: il processo è in corso al Tribunale di Napoli;
  • Raffaele Guido (“Fiamma Tricolore” per Franco Piero Antonio Bruni Presidente), imputato di tentata violenza, lesioni e minaccia, aggravati dal fine di agevolare l’attività delle associazioni mafiose: il processo è in corso al Tribunale di Lecce.

Per la Valle d’Aosta, nel mirino c’è invece un caso che riguarda la legge Severino: si tratta dell’ex governatore della regione, Augusto Rollandin, che oggi corre con una formazione autonomista “Pour l’autonomiè”. Ha guidato la Regione per ben sei volte, ma nel 2019 è stato condannato in primo grado nell’ambito del processo per un giro di corruzione. Ricopriva il ruolo di consigliere regionale dell’Union Valdotaine e, pertanto, è stato sospeso dagli incarichi pubblici.

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