Il 25 settembre è la data fissata per le elezioni politiche 2022 che vedrà l’elezione del premier, di 200 senatori, e 400 deputati, dei consiglieri della Regione siciliana, e del presidente della Regione. Molto probabilmente sarà eletta come presidente del consiglio la leader di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni, realtà che riapre il dibattito sulle donne, sulla loro presenza in politica, sulla realtà della loro rappresentanza e su tutto il corollario di argomenti e, purtroppo, di stereotipi. Ancora oggi si assegnano a donne e uomini ruoli diversi nella società, ma il mondo è cambiato e le donne oggi non stanno più entro i recinti stabiliti da una società patriarcale ma questa realtà di fatto non produce di fatto un altro ordine simbolico, un altro modo di vedere e di giudicare. Ad un uomo di potere è concesso o tollerato tutto o quasi, proprio perché i comportamenti più estremi, fino alla soglia della legalità e oltre, sono anch’essi espressione di potere, per non dire di onnipotenza. Per le donne, diversamente, sono sempre in agguato tutti gli stereotipi. Il mondo è popolato di uomini e donne, e che gli uni e le altre debbano poter avere libero accesso a professioni, mestieri e ruoli secondo la propria volontà e il proprio desiderio. E’ libera solo una società che consenta questo e che realizzi una società che valorizzi la differenza, e le differenze, attraverso le affermazioni e la liberazione con azioni positive, iniziative politiche, leggi ed altro. Le donne hanno la capacità di sviluppare una modalità di esercizio del potere autonoma senza essere necessariamente cooptate entro la sfera di uomini di potere, per usare le proprie capacità, e il loro successo in modo autonomo e indifferente. Altra importantissima realtà è puntare sui giovani per svecchiare la realtà politica italiana dai dinosauri, dando ai giovani, la possibilità di incidere in senso politico, economico e sociale. I giovani sono voti a disposizione ma sono, soprattutto, la fetta della popolazione su cui investire per il futuro del Paese, per la promozione di stili di vita sani per contrastare il disagio e le devianze attraverso l’autonomia, che significa principalmente ‘libertà di realizzarsi nella vita e nella professione’. Abbiamo incontrato la venticinquenne Marta Maniscalco laureata in Scienze Politiche e Relazioni Internazionali, nata a Villafranca Tirrena, cresciuta fra Messina e la sua provincia, forte di esperienze maturate nella politica locale, ben suffragate da forte attivismo universitario, che sposa il Progetto di Cateno de Luca Sindaco di Sicilia per La Regione Siciliana.
Cosa si propone di realizzare se eletta all’Ars, Marta?
Sono mossa da un ideale, quello di cambiare la nostra terra attraverso la Corretta Amministrazione, portando al Parlamento chi ha le competenze e le conoscenze, chi ha studiato per fare questo e non gente raccomandata, che rappresenta classi o interessi politici. Il mio obiettivo è dimostrare cosa posso dare alla mia Terra per combattere questo sistema corrotto. Scendo in campo per lottare per i nostri diritti: i diritti del cittadino, delle donne, dei lavoratori, dei bisogni, il diritto dei giovani di rimanere nella propria terra e non scappare via! Le nuove generazioni rappresentano il futuro della nostra Nazione: investire sulle politiche per i giovani significa liberare nuove energie, aprirsi all’innovazione, coltivare talenti, produrre sviluppo. Insomma, costruire il nostro futuro! Esistono poi una serie di punti chiave, come l’istituzione del ‘diritto allo sport, all’arte e alla cultura’: ogni giovane deve avere la possibilità di accedere a qualsiasi disciplina artistica e sportiva, anche con sostegni diretti. Programmare investimenti sugli impianti sportivi di nuova generazione, per ogni disciplina. Aree attrezzate per fare sport nei parchi, creando strutture dove praticare agevolmente musica, arte, teatro, danza. La scuola deve diventare il centro nevralgico del territorio e della sua comunità, anello di congiunzione tra famiglie e istituzioni. In parole semplici l’importanza e la necessità del ‘concetto di protezione’. Si parla spesso ed impropriamente di giovani ma senza la promozione di stili di vita sani per contrastare il disagio e le devianze giovanili, come droga, alcolismo, gioco d’azzardo patologico, bullismo e altro, ma senza debellare, ad esempio, la piaga della disoccupazione giovanile sono discorsi vuoti che girano su se stessi. Parliamo invece di zero tasse per i primi tre anni per i giovani under 30 che si mettono in proprio e di incentivi alle aziende che assumono i ragazzi. Parlo di potenziamento del sistema degli incubatori d’impresa per le startup costituite da giovani, garantendo spazi, servizi, sostegno e consulenze adeguate a costo zero per la fase di avvio. Potenziamento dei fondi per l’autoimprenditorialità giovanile e snellimento delle procedure d’accesso.
Lei ha anche parlato di Sanità pubblica. Può essere più chiara?
È sulla sanità pubblica che voglio spendere due parole in più : l’emergenza sanitaria dei nostri territori non può più essere trascurata. Abbiamo bisogno di un disegno di legge che migliori il servizio di continuità assistenziale, servizio di pediatria e vaccinazioni, sicurezza del medico di base. Non ci sono più le condizioni per andare ad elemosinare questi ‘diritti primari’ e sentirci dire che ne siamo privi perché non raggiungiamo dati matematicamente rilevanti. Bisogna quindi agire su parametri di definizione dei bacini d’utenza sanitari, in modo da garantire pari diritti alle nostre cittadinanze.
Marta, ha altre cose da puntualizzare?
Regina indiscussa per opere incompiute, la nostra isola vive nell’immobilità più totale e nel disinteresse generale delle criticità che questa comporta. L’obiettivo è quello di completare in 10 anni la rete ferroviaria, autostradale e stradale attraverso una piena collaborazione fra Stato e Regione.
Roberto Cristiano