Una battaglia sul filo del rasoio quella tra il centrosinistra e il centrodestra in vista delle prossime elezioni. Il distacco si accorcia infatti attestandosi al 5,5% con la coalizione di Bersani che cresce dello I 0,8% contro una crescita del centrodestra dello 0,3%. A fare le spese di questi ‘rialzi’ è la coalizione di Monti, che perde in totale lo 0,9%. A rivelarlo è l’ultimo sondaggio della Swg, l’istituto demoscopico che peraltro continuerà a fornire le proprie rilevazioni anche durante il periodo di black-out pre-elettorale tramite una ‘app’ per smartphone e tablet.
Queste le intenzioni di voto (tra parentesi lo scostamento percentuale rispetto alla rilevazione diffusa l’1 febbraio):
COALIZIONE CENTROSINISTRA 33,6% (+0,8).
Partito Democratico 28,9% (+0,9). – Sel 3,9% (-0,1). – Centro Democratico 0,4% (-0,1). – Svp 0,4% (+0,1).
CENTRODESTRA 28,1% (+0,3).
Pdl 18,9% (-0,4). – Lega Nord+3L Tremonti 5,3% (+0,4). – Fratelli d’Italia 1,7% (+0,3). – La Destra 1,0% ( = ). – Grande Sud-Mpa 0,8% (+0,1). – Pensionati 0,1% (-0,2). – Mir di Samorì 0,2% (+0,1). – Intesa Popolare 0,1% ( = ).
COALIZIONE MONTI 13,3% (-0,9).
Scelta Civica con Monti per l’Italia 8,8% (-0,6). – Udc 3,0% (-0,4). – Fli 1,5% (+0,1).
PARTITI NON COALIZZATI
– Movimento 5 Stelle 18,0% ( = ). – Rivoluzione Civile 4,9% (-0,1). – Fare per Fermare il Declino 1,6% (+0,1). – Altro 0,5% (-0,2).
INDECISI+ASTENUTI 32,0% (+2,0). Le stime di voto si riferiscono ai dati rilevati nei giorni 1-4 febbraio 2013, tramite integrazione di interviste telefoniche con metodo CATI (Computer Assisted Telephone Interview) e interviste online con metodo CAWI (Computer Assisted Web Interview).
L’istituto precisa che l’indagine ha usato come campione 2000 soggetti che rappresentano la popolazione dei maggiorenni residenti in Italia, rispetto ai parametri di zona geografica, sesso, età, livello scolare e comportamento di voto alle ultime elezioni. I metodi utilizzati per l’individuazione delle unità finali sono di tipo casuale, come per i campioni probabilistici. Tutti i parametri sono uniformati ai più recenti dati forniti dall’ISTAT. Il margine d’errore statistico dei dati riportati è del 2,2% al livello di confidenza del 95%.
(dati Fonte Ansa)