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Nulla di fatto per gli studenti italiani all’estero per l’Erasmus: non potranno votare. Niente hanno potuto i richiami dell’Unione Europea, né la generale volontà politica.
Gli studenti iscritti all’estero , circa 26mila secondo le ultime stime, resterebbero fuori. Durante il Consiglio dei Ministri terminato nel pomeriggio, è stato appurata l’impossibilità di trovare una soluzione al riguardo, per ‘”evidenza di difficoltà insuperabili”: prima tutto di “tempo e di praticabilità e, soprattutto, di costituzionalità nel selezionare unicamente gli studenti Erasmus, escludendo tutti gli altri soggetti che si trovano all’estero per ragioni di studio, ma senza una borsa Erasmus, come nuova categoria di elettori temporanei”. Secondo la decisione presa dal Cdm, la “discrezionalita’ di scelta che eserciterebbe il Consiglio con questa decisione contrasta con i principi di partecipazione democratica, eguaglianza ed effettivita’ del diritto di voto previsti dalla Costituzione”. Il Consiglio dei ministri, ha auspicato, comunque, che la “prossima riforma elettorale tenga in debita considerazione le esigenze dei giovani temporaneamente all’estero per ragioni di studio e di lavoro”.
E la delusione è stata manifestata da più parti sui social network: “Le motivazioni che ci sono state date a noi sembrano più che ragionevoli: non e’ possibile riuscire a garantire il voto a tutti in tempi cosi’ brevi e non e’ corretto operare ulteriori discriminazioni. Ci sentiamo comunque in dovere di ringraziare per l’attenzione che ci e’ stata dedicata, anche perche’ e’ utile sottolineare che il nostro problema era a monte. Cosa vuol dire cio’? Vuol dire che il problema e’ la nostra legge elettorale che esclude ampie fasce della popolazione, esplicitamente o implicitamente. La nostra battaglia per i diritti non si ferma qui”, scrivono gli studenti. C’è chi però invita gli studenti a non arrendersi, come Paolo: ”non fermiamoci, sebbene questa risposta sia una pagliacciata, bisogna andare avanti perche’ la prossima volta non accada”.
